L’inchiesta della dda di Palermo che ha scoperto un’organizzazione che gestiva traffici di migranti tra la Tunisia e la Sicilia avrebbe accertato la presenza, all’interno del gruppo criminale, di estremisti jihadisti che avrebbero manifestato atteggiamenti ostili alla cultura occidentale anche mediante propaganda attuata attraverso falsi profili attivati su piattaforme “social”.

In una conversazione intercettata tra uno dei capi dell’organizzazione e un complice di nazionalità marocchina viene fuori l’intenzione di quest’ultimo di andare in Francia per compiere “azioni pericolose a seguito delle quali avrebbe potuto non fare ritorno”. L’uomo nella conversazione invitava anche il suo interlocutore a pregare per lui, confidando nell’aiuto di Dio “per compiere quel che doveva fare”.

“Si tratta di un’indagine molto importante – dice il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi – perché colpisce un’organizzazione criminale che favoriva l’ingresso di migranti irregolari interessati a un trasporto via mare sicuro e disposti a pagare cifre più alte rispetto ai tradizionali viaggi sui barconi o a evitare qualunque forma di controllo ed identificazione all’arrivo. Anche per questa ragione non può escludersi, ma non vi sono elementi precisi al riguardo, che potessero approfittarne anche soggetti pericolosi“.

L’indagine è stata coordinata dall’aggiunto Marzia Sabella e dai pm Gery Ferrara e Federica La Chioma.