• TikTok chiede l’età agli utenti italiani dopo la morte della bimba palermitana di 10 anni
  • Gli account dei minori di 13 anni potrebbero essere chiusi
  • Campagna di sensibilizzazione per bambini e giovanissimi che usano il web in occasione del Safer Internet Day

Da oggi TikTok chiede l’età agli utenti italiani. Una misura messa in campo, dopo le richieste del Garante Privacy a seguito della morte della bimba di Palermo, per mettere una stretta ai profili degli ‘under 13’. Agli utenti che da stamattina aprono l’app, appare una schermata in cui viene chiesto di inserire nuovamente la data di nascita.

Potrebbero essere chiusi gli account dei minori di 13 anni

Una verifica in realtà semplice da schivare ma che potrebbe portare ad una prima scrematura e alla conseguente chiusura degli account che risulteranno collegati ai minori di 13 anni.

Il Safer Internet Day

La società, in occasione del Safer Internet Day che ricorre proprio oggi, ha anche avviato una campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza online che appare quando si apre l’applicazione e mira a spiegare meglio il funzionamento della piattaforma, le impostazioni sulla privacy e il sistema di segnalazione dei contenuti.

Lo scopo di proteggere di più i bambini che accedono al web

E ha anche annunciato TikTok il suo sostegno a INHOPE, una rete globale di 47 hotline per la protezione dei bambini, impegnata in particolare a contrastare il la diffusione online di materiale pedopornografico.

La proposta delle lezioni di multimedialità in tutte le scuole

Il 26 gennaio scorso, nel giorno della celebrazione dei funerali di Antonella Sicomero, la bimba palermitana di 10 anni, morta, a quanto pare per un assurdo gioco-sfida su Tik Tok, il segretario regionale della Lega, Nino Minardo, aveva avanzato la proposta di tenere dei corsi di educazione alla multimedialità in tutte le scuole di ogni ordine e grado d’Italia considerato che gli utenti del web sono sempre più giovani.

Una influencer siracusana denunciata qualche giorno fa

Intanto proseguono i controlli delle forze dell’ordine in merito a quanto avviene sul web. Il 28 gennaio scorso, una donna del Siracusano di 48 anni è stata denunciata dalla polizia postale di Firenze per istigazione al suicidio. L’indagata, secondo quanto emerge nell’indagine, avrebbe postato un video sfida su TikTok riproducente proprio una sfida tra la donna e un uomo, in cui entrambi si avvolgevano totalmente il volto, compresi narici e bocca, con il nastro adesivo trasparente, in modo tale da non poter respirare.
Il video è stato considerato dagli investigatori “estremamente pericoloso” in quanto visibile a tutti gli utenti senza restrizioni e per il fatto di poter costituire oggetto di emulazione da parte di minorenni, come già accaduto recentemente con sfide analoghe; quindi, è stato segnalato dal Cncpo del servizio polizia postale di Roma e rimosso dalla piattaforma Tik Tok.
Nell’ambito della stessa attività di monitoraggio è stato accertato che nel tempo l’influencer aveva pubblicato anche altri numerosi ‘video sfide’ dello stesso tenore, che le hanno permesso di ottenere popolarità e l’attenzione di ben 731.000 followers di diverse età.
A conferma del rischio di emulazione tra gli utenti, soprattutto minorenni, alcuni post come questo: “Ciao, se mi saluti giuro mi lancio dalla finestra”. Da qui la decisione dei pm, titolari delle indagini, di emettere un provvedimento urgente di perquisizione, anche informatica, e sequestro degli account social, eseguito dalla polizia postale di Catania.

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