Sono circa 6mila i tirocinanti siciliani che hanno partecipato all’Avviso 22 della Regione siciliana relativo appunto ai tirocini extracurrriculari ma che da mesi attendono di essere pagati.

Avevano iniziato il loro percorso con grande entusiasmo, sperando che lo stesso li portasse all’assunzione presso le aziende nelle quali hanno prestato il loro servizio, ma adesso si ritrovano con un pugno di mosche in mano.

A denunciare questa incresciosa situazione è Oreste Lauria, portavoce dei tirocinanti.
E se a febbraio scorso vi avevamo parlato dei ritardi nei pagamenti, adesso i tirocinanti temono che i pagamenti siano inesistenti, nonostante queste somme spettino a loro di diritto. Oreste, ad esempio, ha iniziato il suo tirocinio, che avrebbe dovuto essere retribuito con 500 euro mensili – con accredito dello ‘stipendio’ ogni 60 giorni lavorativi – a metà ottobre del 2019.

Da allora ha ricevuto soltanto due mensilità, nonostante abbia terminato il percorso (slittato di tre mesi a causa del Covid19) il 14 luglio. Molti tirocinanti sono messi peggio di lui, nel senso che hanno ricevuto solo acconti o in alcuni casi addirittura nulla.

L’avviso 22 è finanziato dal Fondo sociale europeo e prevede un corso formativo per chi ha redditi bassi. Tre le fasce di riferimento: under 35, fino a 65 anni e disabili. In campo circa 25 milioni di euro per percorsi formativi dai quattro ai sei mesi. Fino a dodici mesi per soggetti disabili e svantaggiati.

Lauria, che ha lavorato con grande dedizione in uno studio di commercialisti, ed è ancora in attesa che gli venga accreditata l’intera somma di 3mila euro, non si è perso d’animo, e si è recato al Centro per l’Impiego, dove gli è stato risposto che il problema sarebbe burocratico. In pratica, mancherebbe il personale adibito al disbrigo delle pratiche che consentiranno i pagamenti.

Per cercare di sbloccare questa impasse, i deputati del M5S Nuccio di Paola e Roberta Schillaci, hanno sollecitato una audizione in commissione Lavoro, che si terrà la prossima settimana.

Racconta Oreste Lauria: “Siamo stati beffati dal sistema. Non solo non ci hanno pagati, ma le aziende nelle quali abbiamo lavorato non ci assumeranno, perché nel frattempo è arrivato l’Avviso 30, che istituisce nuovi tirocini, e che permetterà loro di avere ancora lavoratori gratis. Le aziende non hanno colpa, dipende tutto dalla Regione. E noi, che avevamo riposto tutte le nostre speranze in questo percorso, verremo di fatto sostituiti”.

Lauria puntualizza che alcuni tirocinanti non hanno ancora ricevuto neppure un centesimo. C’è stata gente che ha dovuto rinunciare al percorso formativo per non rimetterci di tasca propria, come chi doveva affrontare le spese di trasporto per raggiungere enti o aziende presso le quali si svolgevano i tirocini.

L’auspicio di tutti è che i pagamenti vengano sbloccati presto. “Ritengo vergognoso – tuona Lauria – che questa situazione ci abbia tra l’altro precluso l’opportunità di poter accedere a qualunque bonus o reddito di cittadinanza poiché risultavamo assunti, pur lavorando praticamente gratis. Ci sentiamo beffati e offesi e pretendiamo solo di ricevere quanto ci spetta per il lavoro svolto”.

“Oltretutto l’avviso 22 nasceva con lo scopo finale dell’assunzione da parte dalle varie aziende private o enti, invece hanno istituito un nuovo tirocinio, l’avviso 30, e noi dell’ avviso 22 siamo stati ignorati e lasciati a casa, non pagati e nuovamente disoccupati. Viva la Sicilia! La sensazione forte è che questi avvisi siano una falsa illusione, in quanto non prevedono un reale inserimento nel mondo del lavoro.
E a voler pesar male, è solo un modo per favorire qualche impresa, avendo manovalanza gratuita, sottopagata con i fondi europei”.

Conclude Lauria: “Faccio un appello affinché venga istituita una task force per i nostri pagamenti”.

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