Torna normale la distribuzione idrica a palermo e provincia a seguito della riattivazione del potabilizzatore Jato.
Distribuzione ordinaria riattivata nella notte
Da ieri sera è ricominciato l’afflusso di acqua potabile nella zona nord della città e della provincia. Amap ha quindi sospeso la turnazione e l’acqua sarà regolarmente erogata a tutti i quartieri e comuni limitrofi
Ieri vertice in prefettura
Ieri sulla crisi si era tenuto in via telematica un tavolo tecnico convocato dal Prefetto di Palermo Giuseppe Forlani, per affrontare proprio i problemi legati alla situazione di crisi idrica per la sospensione dell’erogazione idrica dalla diga regionale Poma. All’incontro, oltre al Prefetto, hanno preso parte i rappresentanti dall’Amap, del Dipartimento regionale per l’acqua e rifiuti, dell’ATI, dell’Enel, del Commissario regionale per il dissesto idrogeologico, il Genio civile.
Arriva lo stop alla turnazione
Amap aveva comunicato al prefetto che con il rientro dei parametri di torbidità dell’acqua della diga Poma, è tornato in funzione il potabilizzatore per cui entro 24-36 ore l’acquedotto dovrebbe tornare in pressione. Nella giornata di oggi annunciava l’eventuale interruzione della turnazione con l’erogazione continua a tutti i comuni e quartieri interessati. Adesso la turnazione è stata revocata e l’acquedotto sta tornando progressivamente in pressione
Acqua da Piana degli Albanesi
Ulteriore nota positiva è stata comunicata da Enel, che ha informato di poter attivare una fornitura parziale di circa 100 litri d’acqua al secondo da Piana degli Albanesi, pur evidenziando la difficoltà strutturale della centrale di Casuzze a causa della situazione di dissesto idrogeologico che interessa Monte Grifone.
Problemi strutturali all’invaso Poma
Rispetto ai problemi strutturali dell’invaso Poma, i tecnici della Regione hanno sottolineato le difficoltà strutturali e finanziarie collegate all’ipotesi di rimozione del fango dal fondale, che oltre alla torbidità determinano periodicamente problemi di presenza di agenti inquinanti che allungano i processi di potabilizzazione. Sono infatti stimati circa 4 milioni di metri cubi di sedimenti, il cui smaltimento avrebbe un costo di decine di milioni di euro.
Servono soluzioni a lungo termine
Anche per questo, Amap e DRAR hanno convenuto sulla necessità di un approfondimento tecnico e già la prossima settimana i rispettivi tecnici si incontreranno per discutere delle possibili soluzioni di medio-lungo termine. E’ stato inoltre deciso di programmare nei prossimi giorni un intervento di “spurgo” del lago, che permetta di ridurre la quantità di sedimenti sul fondo e limiti quindi le conseguenze negative delle precipitazioni.
In questa ottica, Amap ha comunicato che dalla prossima settimana sarà operativo presso il potabilizzatore un “vascone” di circa 50.000 metri cubi di acqua da usare in caso di nuove emergenze di breve durata per garantire il funzionamento dell’impianto per circa 24 ore. L’azienda ha anche comunicato che nell’ambito di alcune attività di progettazione già affidate, relative al potenziamento del sistema di potabilizzazione, ha avviato uno studio di fattibilità per una presa galleggiante che in parte potrebbe ridurre le criticità.
Di Martino: “Sviluppi positivi”
“Grazie all’interessamento della Prefettura– ha detto l’Amministratore di Amap Alessandro Di Martino – oggi abbiamo realizzato un momento di confronto e di lavoro molto proficuo, che ci ha permesso di affrontare in modo organico tutti i problemi, fornendo a tutti gli attori in campo un quadro della situazione, delle criticità, delle soluzioni di breve e medio periodo. Da parte della nostra azienda proseguirà nei prossimi giorni non solo il lavoro sul campo ma anche la collaborazione con tutti gli enti e le istituzioni per evitare che l’evidente cambiamento delle condizioni meteo-climatiche porti ancora disagi di questo tipo ai cittadini.”
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