Totò Cuffaro va oltre alle polemiche feroci di questi giorni, bollato ovunque come inopportuno il suo impegno in prima linea per queste amministrative a Palermo. E dopo il botta e risposta con il magistrato Alfredo Morvillo sul suo passato ingombrante, con condanna a 7 anni per favoreggiamento personale a Cosa nostra, l’ex governatore va avanti come un treno. Oggi ha annunciato la presentazione della sua lista Nuova Dc che sosterrà il candidato sindaco Roberto Lagalla, a sua volta attaccato per questo suo legame con Cuffaro. E senza mezzi termini parla anche di personale riscatto morale.

“Si realizza un sogno”

Cuffaro nel video lanciato attraverso i social, nella sua personale pagina facebook, ha voluto parlare in prima persona, senza usare “effetti speciali”. Ha annunciato che giovedì 19 maggio alle ore 17,30 al cinema multisala piazza Politeama presenterà i candidati inseriti nella lista della Democrazia cristiana e il candidato sindaco Roberto Lagalla. “Si realizza un sogno – commenta -, rinasce la democrazia cristiana. Per me è importante, anche il mio riscatto morale”.

Le polemica

Sembra quasi una replica alle polemiche che lo hanno visto tirato in ballo con insistenza in questi giorni. In particolare era stato il magistrato Alfredo Morvillo ad aver fatto da apripista parlando di una Sicilia lontana da certa cultura, facendo riferimento all’ex presidente della Regione e alla sua pesante vicenda giudiziaria: “A trent’anni dalle stragi la Sicilia è in mano a condannati per mafia”. La replica di Cuffaro non si era fatta attendere: “Nonostante la sua autorevole considerazione, che rispetto ma che con educazione non condivido, – ha detto Cuffaro all’Ansa – credo di avere il diritto costituzionalmente riconosciutomi e forse anche il dovere di vivere la mia vita da libero e coltivare il mio impegno politico e sociale dopo avere pagato i miei errori con grande sofferenza”.

Gli attacchi a Lagalla

Ma non era finita qui. Perché da qui è partito un duro scontro sul piano politico che inevitabilmente ha finito per trascinare nel tritacarne Roberto Lagalla. Ad attaccarlo i due candidati sindaco Fabrizio Ferrandelli e Franco Miceli, con quest’ultimo ad evidenziare il fatto che l’ex rettore dell’università di Palermo non avesse mai preso pubblicamente le distanze da Cuffaro ed anche da Marcello Dell’Utri (esponente di Forza Italia anche lui condannato per mafia che aveva espresso l sua consacrazione per l’appoggio a Lagalla, ndr). Lagalla in questi giorni ha detto a tal proposito: “Parlano per me le attività e le iniziative portate avanti in questi anni e le coerenti posizioni assunte durante tutta una vita di lavoro e d’impegno civile”.

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