Totò Schillaci torna a scuola a 57 anni. L’ex bomber d’Italia ’90, che ci ha regalato tante “notti magiche”, è nel cast del programma Mediaset “Back to school“, condotto da Nicola Savino. Ospite di “Verissimo“, ha rivelato alcuni interessanti aneddoti alla conduttrice Silvia Toffanin. “Mi sono fermato alle elementari, avevo voglia di scappare”, dice nel salotto della signora Berlusconi. A tenere le lezioni, sono 12 veri ragazzini delle elementari ribattezzati maestrini. A loro il compito di istruire e far studiare i 25 ripetenti che hanno accettato di rischiare.

Schillaci tra i 25 big sotto esame

L’ex bomber palermitano parteciperà a Back to school, il programma condotto da Nicola Savino in arrivo su Italia 1 che farà rifare l’esame di quinta elementare a 25 big della tv, della musica e dello sport. Le materie scolastiche che dovrà studiare sono storia e italiano ma la puntata si preannuncia tutta da ridere grazie alla simpatia del palermitano che di certo non si è tirato indietro.

La mia scuola è stata la strada

“Quando ho accettato l’invito di Back to Schol sapevo a cosa andavo incontro – ha raccontato a Verissimo -. Ho fatto le elementari e le mia scuola è stata la strada. Avevo voglia di scappare, di sicuro avrei preferito battere un calcio di rigore”. Così l’ex calciatore, diventato un’icona grazie ai mondiali di Italia ’90, è tornato a sedere in un banco, nonostante il suo rapporto con lo studio non sia mai stato idilliaco. Si è rimesso in gioco per lo show della tv, vestendo così i panni da “ripetente”.”Mi sono trovato in questo programma, a parte la location molto bella, e poi tutti i professori davanti…c’è un’aria molto tesa. Avevo voglia di scappare. Ti giuro…avrei preferito battere un calcio di rigore”.

Per me la scuola era irraggiungibile

Una “tensione” che deriva dal rapporto non proprio perfetto con la scuola: “Non c’era un buon rapporto tra me e la scuola – ha ammesso Totò Schillaci -. Io partivo da casa, dicevo ai miei genitori che andavo a scuola, poi mi fermavo a metà strada e giocavo a calcio. Per me la scuola era irraggiungibile. Non andavamo d’accordo”.

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