“Non si ferma l’ondata di suicidi nelle carceri italiane: è di ieri la notizia di un giovane trentasettenne, detenuto al carcere Pagliarelli di Palermo, che si é suicidato un giorno dopo il trasferimento in altro reparto”. Lo afferma Pino Apprendi, presidente di Antigone Sicilia, sottolineando che “non può essere un caso che gli ultimi tre suicidi, nel carcere palermitano, avvengono dopo il trasferimento da un reparto ad un altro”.
“É possibile – si chiede il presidente di Antigone Sicilia – che ci sia un buco nel sistema penitenziario anche rispetto ai trasferimenti interni? Possibile che debbano rivedersi le procedure? Dobbiamo pensare ad un carcere che può riabilitare o ad una discarica sociale? La parola “Costituzione” vale anche oltre il cancello di un carcere o la facciamo diventare zona “franca”? Mi chiedo – conclude Pino Apprendi -se sono sufficienti le ore che sono dedicate al supporto psicologico, agli educatori, agli assistenti sociali. A queste domande dovrebbe rispondere il ministro della Giustizia”.

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