Tragedia sfiorata in un’abitazione in via Andrea Morosini a Palermo. Un uomo aveva dimenticato un fornello in cucina aperto. Il gas aveva saturato l’intero appartamento.
L’intervento dei vigili del fuoco ha scongiurata la violenta deflagrazione.
“E’ stato un attimo – racconta uno dei soccorritore – I vicini ci hanno chiamati perché sentivano un fortissimo odore di gas. In effetti nell’appartamento a piano terra usciva il classico odore acre del combustibile. Abbiamo aperto la porta. Per fortuna l’uomo che viveva all’interno era sordo. Se avesse sentito l’apertura della porta e per paura avrebbe acceso la luce saremmo saltati tutti in area. E’ stato un intervento che è finito nel migliore dei modi. Ma bastava un non nulla per provocare vittime”.
Un intervento molto delicato affrontato dalle squadre di soccorso con professionalità e con grande coraggio. L’uomo in crisi respiratoria è stato affidato ai sanitari del 118 che lo hanno trasportato all’ospedale Civico. Dopo le prime cure i medici hanno sciolto la prognosi.
Paura a fine gennaio a Ragusa
Un forte odore gas ha invaso lo scorso fine gennaio gran parte della città di Ragusa. Ed è stata subito paura per molti residenti che hanno avvertito la potenziale minaccia.
Tantissime le segnalazioni giunte al centralino dei vigili del fuoco. Alla fine ci si è resi conto il problema era dovuto ad una tubazione del gas che era stato danneggiato nel corso di alcuni lavori di scavo.
La localizzazione della fuoriuscita
Per l’esattezza la fuoriuscita di metano è stata individuata in via ingegnere Migliorisi, alle spalle dell’ospedale civile. Sul posto i vigili del fuoco e la ditta di manutenzione della rete metano. L’odore di gas è stato avvertito in gran parte della città.
Continue richieste di intervento dopo la tragedia di Ravanusa
L’11 dicembre, una fuga di gas ha causato un’esplosione che ha fatto crollare una palazzina, provocando la morte di 9 persone – tra cui una donna al nono mese di gravidanza – e devastando un intero quartiere a Ravanusa. Per questa tragedia è stata aperta un’inchiesta condotta dalla procura di Agrigento per disastro colposo e omicidio colposo plurimo che coinvolge i vertici nazionali e regionali di Italgas: 10 gli avvisi di garanzia nei confronti di dirigenti e tecnici della società.
La loro iscrizione nel registro degli indagati, riferiscono qualificate fonti investigative, è scattata come “atto dovuto” in vista di alcuni accertamenti irripetibili previsti la prossima settimana sul luogo dell’esplosione.
Un atto, dunque, “a garanzia” degli stessi indagati che, a questo punto, potranno nominare un difensore di fiducia e dei consulenti di parte e partecipare così attivamente agli accertamenti disposti dai pm di Agrigento per chiarire le cause della tragedia.
“Il collegio peritale, in particolare, coordinato dal Procuratore aggiunto Salvatore Vella, effettuerà operazioni di scavo, di campionamento di terre di scavo, analisi visive e strumentali, a partire dal giorno 4.1.022 – spiega il Procuratore Capo della Procura di Agrigento, Luigi Patronaggio -. Ulteriori notizie, nel rispetto del segreto investigativo e a garanzia della privacy degli indagati, perdurando la rilevanza pubblica dei fatti, saranno fornite in prosieguo unicamente con comunicati ufficiali di quest’Ufficio secondo la nuova normativa vigente”.
“L’esplosione è stata prodotta da una ‘bolla’ o ‘camera’ di metano innescata da una casuale scintilla”, aveva spiegato nei giorni scorsi Patronaggio. “Si sta cercando di ricostruire la dinamica dell’esplosione e del successivo propagarsi della ‘palla di fuoco’ e dell’onda d’urto – aveva detto -. Viceversa, sul come e sul perché si sia creata la ‘bolla’, e perfino sul punto esatto dove la stessa si sia creata (al momento localizzata al di sotto o in adiacenza della abitazione del civico numero 65 di via Trilussa), permangono dubbi che saranno sciolti dalle investigazioni tecniche e di polizia giudiziaria in corso”.
Italgas Reti informa in una nota “che nell’ambito delle indagini volte ad accertare le cause del tragico incidente accaduto lo scorso 11 dicembre a Ravanusa (Agrigento) alcuni suoi dipendenti sono stati raggiunti da avvisi di garanzia notificati dal Tribunale di Agrigento. Gli avvisi si rendevano necessari al fine di poter effettuare nel contraddittorio delle parti accertamenti tecnici non ripetibili, che si svolgeranno nei prossimi giorni per ricostruire la dinamica degli eventi. La società, nel prendere atto di tali provvedimenti, conferma la massima collaborazione nel corso delle prossime attività a supporto agli inquirenti, come ha fatto fin dall’inizio”.
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