A Palermo viene inaugurato il 30 dicembre 2015 e messo in linea un nuovo Tram sulla linea 3 che percorre il tratto NOTARBARTOLO/ CEP che collega il grosso insediamento abitativo del quartiere “CEP” con la stazione FS, lunga circa 5 km, in doppio binario. AILA, l’Associazione italiana Lotta Abusi, particolarmente attenta ai diritti dei disabili, sempre vigile alle nuove costruzioni sia urbanistiche che di trasporto, manda la sua referente territoriale, Margherita Bravo, a farsi una passeggiata per verificare se il nuovo tram di Palermo rispetta tutte le norme per essere preso anche da persone disabili.

Margherita Bravo ci racconta: “Esco per dirigermi verso la prima tappa, Piazza Maria Matteo Boiardo, arriviamo in piazza, in quanto la metropolitana della mia zona (zona Via Imperatore Federico) è chiusa la domenica e quindi per arrivare in Piazza Maria Matteo Boiardo, un disabile dovrebbe prendere solo l’autobus e fare molte fermate per arrivare a destinazione, nella suddetta Piazza Maria Matteo Boiardo, quindi decidiamo di prendere l’AUTO. Sul posto non abbiamo trovato nessun parcheggio riservato ai diversamente abili libero, ma come al solito lo troviamo occupato, dal “Furbetto di turno”. Dopo diversi giri intorno alla piazza troviamo posto nelle adiacenze della fermata del tram e percorriamo il tragitto per arrivare a destinazione biglietteria. Io e mio figlio Gabriele incominciamo a trovare subito il primo ostacolo, un marciapiede nuovo di pacca non presenta corrette norme PEBA, poiché lo scivolo per arrivare alla biglietteria è molto più avanti rispetto al tram, infatti il marciapiede si stringe, quindi l’accesso alla stazione del tram è percorribile solo dalla strada.

Entrando in stazione, troviamo un ambiente ben curato, pulito con scivoli e loges. (Percorso tattilo plantare) Mi accorgo che il loges che arriva alla pensilina della fermata è a filo della sponda del tram. Arrivati davanti alla biglietteria un dipendente del AMAT mi presenta il conto del biglietto, tengo a precisare, che mio figlio, Gabriele è disabile al 100% e non paga, mentre l’accompagnatore che sono io, sua mamma, ho dovuto pagare un biglietto di euro 1,40 di una durata di 90 minuti a tratta.

All’arrivo del tram in banchina ci accorgiamo che la sua salita non si mostra per niente difficoltosa, perché l’apertura delle porte si adatta parallelamente all’altezza del marciapiede. Accedendo nella prima carrozza, troviamo una prima seduta per disabili (stessa cosa nella seconda carrozza) quindi metto in sicurezza nell’ apposito spazio per disabili, mio figlio, con le apposite cinture di messa in sicurezza, e noto che sono molto corte. Questo devo ammettere che mi ha messo in seria difficoltà ed inoltre le cinture di sicurezza sono molto laboriose per essere allargate a misura della carrozzina di mio figlio Gabriele, facendo parte della categorie carrozzine leggere, proseguendo così il tratto della linea 3 fino al capolinea.
Arrivati al capolinea troviamo quasi la stessa situazione dei loges della fermata di piazza Maria Matteo Boiardo, il tram dopo la sua pausa di capolinea del CEP riprende il tragitto a ritroso.

Io e Gabriele ad un certo punto decidiamo di scendere alla fermata Giotto Migliaccio per fare una passeggiata di quartiere per poi ritornare a riprendere il tram linea 3 alla fermata stessa. Per riprendere la fermata Giotto Migliaccio per risalirci sopra abbiamo percorso lo scivolo …e attraversando sole strisce pedonali troviamo il semaforo che non è ne sonoro e ne a chiamata, quindi non accessibile all’attraversamento della strada perché i semafori sono in continuo lampeggiamento della luce gialla, quindi mi sono messa nei panni di un non vedente e di un sordo, quindi il non vedente va alla cieca nel vero senso della parola e il sordo (SORDO CIECO) non sente i rumori delle macchine.

Percorrendo le strisce pedonali , andiamo all’altra fermata che sale di nuovo per il Cep ci siamo accorti che la larghezza della fermata rispetto a quella dove siamo scesi risulta piu’ piccola e percorrendo la fermata troviamo un palo come ostacolo e arrivati alla seduta della fermata non possiamo andare oltre in quanto viene ostacolata dalla gambe delle persone in attesa del tram, quindi il cieco con il cane guida è costretto a scendere sulla strada non proseguendo il percorso tattilo plantare (loges) e anche la mamma con passeggino ha lo stesso problema. Ritorniamo al capolinea della stazione Maria Matteo Boiardo ( NOTARBARTOLO) attraversando le strisce pedonali ci accorgiamo una volta attraversata la strada che non vi è scivolo, e piu’ avanti mi accorgo che l’unico posto per disabili e’ occupato e non solo, percorrendo 50 mt all’incirca sempre sullo stesso tragitto trovo uno scivolo occupato dalle auto in sosta.

Riguardo all’ accessibilita’ sensoriale sopra il tram, posso dire che ogni fermata c’è il sintetizatore vocale per i non vedenti, mentre per i sordi hanno il video con lo scritto. Quindi e’ accessibile a qualsiasi disabilita’. Infatti anche nello scendere dallo stesso tram esistono due pulsanti con il simbolo del disabile all’altezza carrozzina ed un secondo bottone blu ad altezza uomo. In conclusione posso dire che il tram in se stesso è accessibile, mentre il resto è tutto da rifare nel senso che, esistono barriere architettoniche e sensoriali per accedere al tram.

Al primo cittadino di Palermo Orlando porrei una domanda: “lei incentiva i cittadini ad utilizzare i mezzi pubblici per spostarsi e per avere una Città più pulita, è su questo concordo con lei, ma come puo’ incentivare i cittadini a utilizzare i mezzi pubblici quando per arrivarci troviamo barriere da per tutto? al di là del disabile, esempio, la mamma con un passeggino un anziano con bastone come la mettiamo?” Città più pulita caro sindaco senza autonomia?.

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