Arriva l’integrazione oraria per il personale Asu impegnato nei siti culturali della Regione Siciliana. La promessa fatta tempo addietro viene mantenuta e questo personale avrà l’integrazione oraria fino al prossimo 31 dicembre 2024. La giunta Schifani ha approvato la proposta di delibera presentata dall’assessore regionale ai Beni culturali, Francesco Scarpinato, con l’iscrizione in bilancio di 3 milioni di euro.

“Un provvedimento – dice Scarpinato – che va incontro alle legittime aspettative di ben 270 lavoratori in servizio in tutta la Sicilia, che così potranno aumentare l’impegno settimanale da 20 a 36 ore, ma anche all’esigenza di garantire la piena funzionalità delle sedi culturali centrali e periferiche”.

Il percorso delle stabilizzazioni

Per gli Asu è in corso la procedura per la stabilizzazione così come per gli ex Pip, due percorsi di cancellazione degli ultimi residui della stagione del precariato.

Il via libera alla stabilizzazione dei precari Asu, in Sicilia è arrivato solo dopo l’avvio del percorso per gli ex Pip e dopo la chiusura del contenzioso con l’Inps si mette la parola fine ad un altra fetta della stagione del precariato siciliano. E’ pronta ed approvata la circolare che sarà spedita agli enti utilizzatori che la riceveranno nelle prossime ore.

Dopo vent’anni di precariato, gli ex Pip a partire da domani sabato 23 marzo, infatti, firmeranno un contratto a tempo indeterminato. Lavoreranno per la società partecipata Servizi Ausiliari Sicilia della Regione siciliana. I neo assunti sono 1.166, ma diventeranno poco più di 2.000 nelle fasi successive.

La soddisfazione di Schifani

“Dopo il personale delle società in liquidazione, il bacino ex Resais, i dipendenti ex Keller, i precari dei comuni in dissesto e i lavoratori ex Pip Emergenza Palermo, va a buon fine anche la soluzione che il governo regionale ha trovato per un’altra categoria di precari storici, ovvero i lavoratori impegnati in attività socialmente utili (Asu) – aveva dichiarato il Presidente della Regione in avvio del percorso – nel mio programma di governo era previsto lo stop al precariato e stiamo mantenendo l’impegno. Con questo obiettivo, raggiunto dopo la mancata impugnativa della norma sull’iter di stabilizzazione da parte della Presidenza del Consiglio dei ministri, rendiamo la nostra Regione più solida e ordinata, riconoscendo dignità e diritti a migliaia di lavoratori siciliani” .