La tregua fra le due fazioni del Consiglio Comunale di Palermo è durata soltanto 48 ore. Dopo la richiesta, andata a vuoto, della convocazione di una seduta d’emergenza per discutere del piano triennale delle opere pubbliche, i gruppi consiliari del centrosinistra e del M5S hanno deciso di ricominciare l’occupazione di Sala delle Lapidi.

La protesta si era interrotta sabato mattina, al fine di trovare un accordo sulla discussione dell’atto. Ma il nuovo asse politico formatosi in aula, ha ritenuto inaccettabile la convocazione della conferenza dei capigruppo. Atto però necessario a livello formale, visto che le trattative d’aula sono tramontate nella seduta di venerdì, proprio per la volontà dell’ex maggioranza e dei pentastellati di voler discutere il piano triennale a stretto giro di posta.

Gli occupanti: “Convocazione della capigruppo atto di arroganza”

A fotografare lo stato di crisi del Consiglio Comunale vi è la nota congiunta dei gruppi consiliari di Avanti Insieme, PD, Sinistra Comune e M5S. “La convocazione della conferenza dei capigruppo per stabilire ancora cosa discutere in consiglio è una manifestazione di arroganza politica, in risposta alle proteste di questi giorni. E’ uno schiaffo alla città che rischia di perdere, ogni giorno che passa, milioni di euro di fondi nazionali ed europei. La linea dell’opposizione è chiara. Ostacolare il percorso fino a rendere vani i finanziamenti. Da stasera riprendiamo l’occupazione dell’aula consiliare”.

Un comunicato stringato ma dal forte significato politico. Le trattative condotte dai “responsabili” di Sala delle Lapidi sembrano ormai tramontate. A prevalere, in entrambi gli schieramenti, sembra essere la linea dura. Elemento rappresentato anche dal duro affondo della consigliera comunale di “Oso” Giulia Argiroffi che, proprio commentando l’interruzione dell’occupazione, aveva definito l’atto come “un’occupazione liceale”.

Il parere dell’avvocatura

Ad aumentare l’agone politico, già alto, è arrivata anche la nota dell’avvocatura del Comune di Palermo. Parere che ha nuovamente ribadito l’esigenza di approvare il piano triennale 20-22, al fine di poter affrontare il successivo atto relativo al triennio 21-23. Documento, quello si, in grado di incidere in maniera significativa sui progetti per il capoluogo siciliano. Parole che avevano portato i capigruppo dell’ex maggioranza e del M5S a chiedere la convocazione di un Consiglio Comunale d’urgenza. Proposta però rispedita al mittente dal presidente di Sala delle Lapidi Totò Orlando. Si giunge così alla rioccupazione dell’aula.

Una stasi che segue quella consiliare degli scorsi mesi. L’atto attende, già dal mese di maggio, di essere trattato nel merito delle proposte contenute. Ciò dopo la precedente bocciatura del 15 aprile. Adesso si attende la risposta delle opposizioni. Quel che è certo è che una conciliazione è sempre più difficile e, di conseguenza, il piano triennale e i relativi progetti rischiano sempre di più di cadere nel dimenticatoio, tram compreso.

Si cementa l’asse PD-M5S

L’amico si vede al momento del bisogno. E così, nell’ora più buia di Leoluca Orlando a livello politico, PD e M5S trovano gli elementi per un accordo politico. Un interlocuzione figlia di un incontro fra le due delegazioni. L’obiettivo è di raggiungere un’intesa che potrebbe replicare le esperienze vincenti di San Cataldo; Caltagirone; Favara e Lentini. Vittorie che si aggiungono a quella di Termini Imerese di un anno fa.

“Questo primo incontro è servito per aprire una interlocuzione formale a Palermo tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle con lo scopo comune – secondo Barbagallo e la delegazione del Movimento 5 Stelle – di costruire un solido percorso progressista, politico e civico, che possa servire la città per i prossimi 10 anni. Siamo consapevoli delle difficoltà politiche da affrontare. Soprattutto legate alla diversa posizione che le nostre forze hanno rispetto all’Amministrazione uscente. Ma vorremmo trasformare questa criticità in un valore aggiunto che spinga verso l’alto l’asticella di un nuovo progetto in questa diversa fase storica che metta al centro la città e che ne attivi le migliori energie”.