Misure urgenti per ripartire iniziando dalle cose che la Sicilia conosce bene e da quelle in cui è più debole. Si
punti su turismo e infrastrutture approfittando del momento per fare i lavori e le costruzioni ma pensando a supportare il turismo che è il pane siciliano durante al crisi.

È iniziata puntuale alle 17, a Palazzo Orleans, la riunione organizzata dal presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, con le parti sociali. Un incontro – in video collegamento – con una trentina di rappresentanti del mondo sindacale, delle associazioni datoriali delle organizzazioni di categoria per discutere di un Piano regionale per la ricostruzione economica e sociale dell’Isola e per l‘efficientamento burocratico. Presenti anche numerosi assessori della giunta regionale.

Nel suo intervento iniziale, Musumeci ha sottolineato che il Piano rappresenta “l’obiettivo del mio governo per accompagnare la “Fase 2” in Sicilia, a sostegno delle imprese, dei settori produttivi e dei lavoratori, ma anche per accelerare la spesa pubblica destinata agli investimenti e alle infrastrutture”.

“Un documento – ci ha tenuto a evidenziare il presidente – che deve essere frutto di concertazione, asciutto, essenziale, attuabile in tempi celeri. La Sicilia produttiva deve ripartire, nel rispetto delle norme di sicurezza, più determinata che mai”.

“Il tavolo convocato oggi dal Governo Musumeci con le parti sociali e datoriali è stata una proficua occasione di incontro e confronto per immaginare insieme come uscire dalla crisi profondissima in cui troveremo dopo la pandemia: serve un’azione comune per arginare la disoccupazione, rilanciare le infrastrutture, investire con decisione sul turismo e sulle imprese salvando i posti di lavoro che sono ad altissimo rischio. Musumeci ha
annunciato la disponibilità del Governo a riprogrammare i fondi a disposizione dopo l’emergenza per investimenti strutturali, sarà un’occasione da non sprecare” dice il segretario della Cisal Sicilia Nicola Scaglione, che ha preso parte all’incontro.

“La Sicilia sta affrontando un momento difficile e ringraziamo gli operatori sanitari in prima linea e il Governo che si sta impegnando per migliorare il sistema sanitario – spiega Scaglione – Passata la Finanziaria, che ha giustamente puntato sulle risorse europee, per uscire dal pantano e immaginare un nuovo sviluppo bisogna tamponare  l’emergenza e pensare a un progetto di lungo termine: anzitutto dobbiamo difendere i posti di lavoro, premiare chi, come gli addetti della grande distribuzione, non si sono mai fermati garantendo la collettività e prorogare gli ammortizzatori sociali per turismo e ristorazione. Poi bisogna snellire la burocrazia potenziando gli uffici che si occupano di Fondi europei e Attività produttive ed eliminando la piaga del precariato, sviluppare la rete viaria di primo e secondo livello aiutando così anche le imprese, rafforzare il sistema sanitario per prepararsi a nuovi possibili focolai, puntare sul turismo destagionalizzandolo e consolidare il sistema degli enti locali e quindi dei servizi pubblici locali. Inoltre bisogna puntare su un ‘brand Sicilia’ che sia attrattore di investimenti nazionali e internazionali, promuovendo il territorio con tariffe appetibili per aziende e con sinergie con le società di gestione aeroportuali. Una sfida difficile ma inevitabile, se vogliamo immaginare un futuro per la Sicilia”.