“Tanta voglia di ricominciare, ma anche tanta preoccupazione che a pagare la ripresa economica, delle piccole e grandi imprese del nostro territorio, possano essere, ancora una volta, i lavoratori”. Si definisce “in allerta” il segretario regionale Snalv, Confsal Antonio Santonocito.

“La situazione economica legata alla diffusione del Covid-19 non fa bene a nessuno, le aziende hanno bisogno di aiuto per ricominciare e fanno bene a chiederlo. Il passato però ci insegna che non sempre i lavoratori sono stati rispettati nel loro ruolo e non vorremmo che parte dei costi del Covid-19 vengano scaricati sui lavoratori. Tante volte sono stati sfruttati e sottopagati. Tante volte hanno lavorato in nero o più ore del previsto senza la giusta retribuzione e tante volte hanno dovuto ‘accontentare’ datori di lavoro che hanno preteso la restituzione di una parte di stipendio così da risultare in regola burocraticamente, ma non di fatto. Una situazione inaccettabile allora come adesso. Per questo noi di Confsal siamo preoccupati che la situazione lavorativa di molti dipendenti possa peggiorare ancora di più a causa della grave crisi economica in atto. Tanti datori di lavoro sono responsabili e corretti, ma ce ne sono anche tanti che non lo sono. Abbiamo da poco celebrato, seppure in modo diverso dal solito, la festa dei lavoratori del Primo Maggio e l’occasione che ci si pone davanti non deve essere di retrocessione dei diritti. Al contrario, deve essere un’opportunità per rilanciare e ricominciare nella legalità e nel rispetto dei lavoratori. Sia in quanto tali che in quanto persone che con il loro sacrificio portano il pane a casa e contribuiscono alla crescita economia del paese Italia. Chiediamo quindi alla Prefettura e all’ufficio del lavoro di vigilare particolarmente in questa occasione perché le storture del passato non si ripresentino. Non possiamo accettare che si minaccino i lavoratori con frasi tipo ‘anzi che ti faccio lavorare’ oppure ‘dobbiamo risollevarci, non possiamo guardare agli straordinari o allo stipendio pieno’. Sarebbe davvero inaccettabile. Allo stesso modo è inaccettabile che per ritardi burocratici della regione Siciliana sono pochissimi i lavoratori che hanno ricevuto le somme previste (cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga compreso quelli del Fondo Integrazione Salariale). Certo, alcune indicazioni del Governo non sono state chiarissime, ma la nostra Regione ha ulteriormente complicato la situazione non preparandosi per tempo ad affrontare una tale mole di lavoro. Così, ancora una volta, come spesso accade nella nostra amata e amara terra, i lavoratori siciliani restano in attesa di miracoli ma non sanno a quale santo votarsi. Ci auguriamo che chi governa e deve prendere decisioni lo faccia presto e bene”. Antonio Santonocito, segretario regionale Snalv. Confsal.