Cinque anni di disastro politico e amministrativo. Così valutano i sicilianisti del Movimento nazionale Siciliano il governo Crocetta Pd alla regione siciliana. Valutazioni espresse durante una conferenza stampa tenuta nella sala stampa dell’Assemblea regionale siciliana alla quale erano presenti, oltre all’avvocato Gaetano Armao intervenuto a conclusione della conferenza, Rino Piscitello portavoce del Movimento e Riccardo Compagnino responsabile economico e i rappresentanti dei movimenti aderenti al MNS, Sicilia Nazione, Fronte Nazionale Siciliano, Movimento per l’indipendenza della Sicilia, Partito dei Siciliani e numerosi movimenti civici locali.
I rappresentanti del MNS hanno proposto a tutte le forze politiche siciliane di condividere, sulla scia dei referendum veneto e lombardo, come primo atto del nuovo Parlamento regionale, l’indizione di un Referendum Consultivo ai sensi dell’articolo 13 bis dello Statuto e degli articoli 25 e seguenti della legge regionale n. 1 del 2004 con il seguente testo: “Vuoi che vengano attuate le previsioni e le garanzie dello Statuto della Regione Siciliana, assicurando alla Sicilia e ai siciliani i diritti finora non riconosciuti sanciti da norme a carattere costituzionale, garantendo anche nuove ulteriori forme e condizioni di autonomia e di autogoverno?”
Il Referendum Consultivo consegnerebbe ai siciliani il diritto di decidere del proprio destino rilanciando e rimodernando uno Statuto finora non attuato e stracciato da una classe politica subalterna alle imposizioni e ai continui tagli operati dal governo nazionale che hanno costretto la Sicilia in una condizione politica ed economica di serie B.
I rappresentanti del MNS hanno ribadito di considerare i cinque anni di Governo PD come un totale fallimento per la Sicilia e una vera e propria sciagura sul piano finanziario, che ha bloccato ogni ipotesi di sviluppo e determinato un enorme buco nel bilancio regalando decine di miliardi dei siciliani al governo nazionale contro ogni previsione dello Statuto.
Tutto ciò è dimostrato dal fatto che il negoziato e il contenzioso con il Governo nazionale sono stati in questi anni gestiti da Baccei, assessore del Pd proveniente dalla Toscana e inviato da Renzi, ossia dal governo nazionale. Di fatto quindi rappresentante della controparte.
Le contestazioni della Corte costituzionale e adesso della Corte dei Conti nel contesto della parifica del rendiconto generale dimostrano che le censure mosse alla gestione finanziaria in questi anni dal Movimento Nazionale Siciliano, non solo hanno costituito l’unica opposizione alla politica economica regionale, ma hanno colto nel segno.
Adesso, hanno sottolineato i rappresentanti del MNS, politicanti di maggioranza (e qualcuno anche di un’opposizione farlocca) abbandonano la nave che affonda e cercano di scaricare tutto sul Governo regionale nascondendo i fili dei pupari. Ma nessuno può dimenticare che questo è stato ed è il Governo del Pd e dei suoi alleati che ne portano intera la colpa, chiunque sarà il nuovo loro candidato, qualsiasi sarà la foglia di fico prescelta per occultare la svendita dei diritti dei siciliani. E iniziano ad apparire anche nuovi voltagabbana che, pur avendo governato con Crocetta, si propongono a qualsiasi schieramento senza alcun pudore.
Per quanto riguarda le prossime elezioni regionali, i rappresentanti del MNS hanno annunciato la presentazione di liste sicilianiste e confermato l’indicazione di Gaetano Armao quale candidato unitario alla Presidenza della Regione Siciliana ribadendo la loro volontà di confermare la coalizione “Per la Sicilia” con le forze politiche del centrodestra, quelle stesse protagoniste del successo del no al referendum del 4 dicembre contro la dannosa revisione costituzionale centralista, a condizione di un accordo sulla proposta di referendum consultivo e dell’immediata convocazione del tavolo della coalizione per scegliere un candidato che garantisca l’unità dell’alleanza e che rappresenti la storia di una chiara opposizione al governo Pd.
In caso contrario il MNS considererà sciolti i propri impegni e avvierà un percorso autonomo. Su queste proposte già dalla prossima settimana il MNS avvierà incontri con tutte le forze politiche di centrodestra facenti parte della coalizione Per la Sicilia. Gaetano Armao, intervenuto a conclusione della Conferenza Stampa, ha dichiarato che la Sicilia ha bisogno di una credibile proposta alternativa al disastro di questi anni, partendo proprio dal rilancio dell’autonomia finanziaria e dalla rinegoziazione degli accordi economici con lo Stato. Una Sicilia moderna, redimibile per dirla col titolo del suo ultimo libro, è possibile proponendo idee nuove e una nuova classe politica sicilianista che sappia ripartire dai punti forza dell’Isola, puntare su fiscalità di sviluppo, attrazione di investimenti, cultura, turismo ed agricoltura come precisato nel programma che abbiamo proposto già a gennaio.
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