Una rappresentanza del Comitato promotore per l’istituzione delle Zone Franche Montane in Sicilia, unitamente ad alcuni sindaci isolani e all’onorevole regionale Valentina Zafarana, si sta recando a Roma per incontrare Alessio Villarosa, sottosegretario di Stato all’Economia e alle Finanze.
Sul tavolo una vertenza di cui si discute da oltre 1.660 giorni, ovvero da quando il 16 aprile 2015 è stato depositato all’Assemblea regionale siciliana un apposito disegno di legge. Questo provvedimento interessa, in modo diretto, mezzo milione di cittadini delle aree di montagna dell’Isola, che vivono in 132 Comuni.
La legge sulle Zfm potrà ridare loro fiducia e invertire il fenomeno di desertificazione umana e imprenditoriale che sta falcidiando queste piccole comunità.
“Le risorse per finanziare le Zfm in Sicilia ci sono – afferma Vincenzo Lapunzina, coordinatore regionale del comitato pro Zfm – abbiamo individuato il cespite tributario dove si annidano e ci riferiamo all’Iva all’importazione che statutariamente dovrebbe restare in Sicilia. Un diritto previsto ma mai riconosciuto”.
“Nell’anno 2018 – spiega – secondo i dati acquisiti dalla Direzione regionale delle dogane, lo Stato ha incamerato oltre 2 miliardi e 100 milioni di euro di tributi, relativamente a merci destinate alla Sicilia quindi la misura politica economica è immediatamente adottabile dal governo siciliano. L’onorevole Villarosa potrebbe farsi garante della celere definizione dei meccanismi pattizi tra lo Stato e la Regione Siciliana, che nello spirito della leale collaborazione porterebbero alla rivitalizzazione delle aree interne della Sicilia”.
Un’altra importante novità è costituita dalla convocazione del comitato, per domattina alle ore 10, da parte della commissione Attività produttive dell’Ars per ulteriori approfondimenti che dovrebbero portare all’approvazione della legge.
La commissione sentirà Riccardo Compagnino, esperto di finanza pubblica e promotore dell’attuazione dello statuto siciliano.
(foto di repertorio)
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