Una telefonata di una moglie gelosa al 117, il numero della Guardia di Finanza, fatta nel novembre del 2016, avrebbe fatto partire l’indagine che ha portato, oggi, ad 11 arresti, 11 obblighi di firma e 20 denunce a piede libero per, nel complesso, 42 dipendenti regionali dell’assessorato alla salute.
La donna avrebbe fatto la chiamata convinta che il marito lasciasse l’ufficio per tradirla. L’uomo, invece, non risulta fra gli indagati per assenteismo mentre nella rete sono finiti 42 suoi colleghi.
Le assenze documentate per complessive 400 ore fanno, ora, rischiare il posto di lavoro a tutti oltre ad una condanna penale e ad un processo per danno erariale.
Per i furbetti del cartellino all’assessorato regionale della Salute sono scattati gli arresti domiciliari per Nicola Bonello, 54 anni, Giovanni Bronzo, 55 anni, Gabriella Gugliotta, 47 anni, Salvatore Migliorisi, 47 anni, Angelo Lentini, 56 anni, Fulvio Monterosso, 61 anni, Luciano Romeo, 50 anni, Vito Saputo, 48 anni, Benedetto Sciortino, 56 anni, Letterio Taormina, 66 anni, Ivan Trevis, 44 anni.
Dovranno presentarsi alla polizia giudiziaria, Giovanni Allegra, 59 anni, Francesco Bongiorno, 43 anni, Marco Camarda, 43 anni, Anna Maria Chiavetta, 53 anni, Antonino Costumati, 58 anni, Salvatore Gervasi, 63 anni, Giuseppe Magno, 53 anni, Giuseppe Maranzano, 45 anni, Angela Maria Misseri, 50 anni, Giuseppina Palazzolo, 48 anni, Giovanna Tagliavia, 43 anni.
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