“Presidente Sammartino, se questa vuole essere una giustificazione al suo agire, ha sbagliato indirizzo, nessuno è fesso, vivere in strada per quattro lunghi anni è maestra di vita. Lei non è nuovo e fa finta di non sapere che da quattro anni per responsabilità, prima del governo di centrosinistra di cui lei faceva parte, e ora del governo di centrodestra, i lavoratori sono allo stremo. Non ci serve un ddl che favorisca la manciugghia, piuttosto non ostacoli nessuna strada. La sua giustificazione è preoccupante e la sua proposta inutile, le leggi a tutela esistono e sono vigenti. Se vuole aiutare questo comparto, per come afferma, si interessi a far rimettere le risorse, impropriamente tolte a favore dei lavoratori”.

A parlare è Adriana Vitale storica animatrice delle protste dgeli sportelliosti che non ha accolto di buon grado l’annuncio di una nuova legge per riavviarli al lavoro. E’ polemica fra i lavoratori e la Regione visto che, sottolineano, la legge esiste ed è vigente biosgna solo metterci i soldi.

“Gli interessi verso gli enti non hanno colore politico – continua – da ciò che si comprende, solo risposte ai poteri forti, fortini elettorali sulla pelle di poveri cristi che saranno ricattati e perderanno la libertà per un pezzo di pane duro”.

“Il presidente della V commissione – polemizza Vitale – che al posto di proporre miglioramenti all’emendamento, il quale vuole solo essere uno stimolo al governo per occuparsi seriamente e fattivamente della lunga e triste vertenza, e chiedere conto delle risorse inghiottite nel calderone dei conti regionali, ha liquidato il tutto con la proposta di un ddl, ovviamente a favore degli enti, alias apl, a suo dire i legittimi datori di lavoro degli sportellisti. Un ddl per fare presto, in Sicilia dove le uniche leggi che l’ars riesce a sfornare sono le finanziarie. Servono altre prove per comprendere la precisa volontà o almeno il tentativo di taluni di rimettere in piedi un sistema che ci ha inghiottiti e che sarebbe deleterio per i lavoratori, date le condizioni attuali? Servono ulteriori elementi per capire i veri interessi? Serve altro per comprendere la motivazione per la quale il nostro problema non è stato risolto?”

“Un ddl a parte, che significa mesi e mesi, sempre che si faccia, e poi procedure ad avvisi che comportano tempi tecnici che vanno da un minimo di sei a otto mesi per essere messi in piedi, peraltro con madre svizzera e padre tedesco, figuriamoci con lalentezza burocratica siciliana, per finire nella trappola delle apl che chiederanno la partita iva per assumere a provvigione ai più “fortunati” e con patronati già organizzati con proprio organico. La risposta alla fame da parte del presidente Sammartino è un ddl! Allucinante”.

“Piuttosto – conclude – cacciate fuori le risorse sudate dai lavoratori del 2017 e aggiungete quelli del 2018 e mandateci presto a lavorare, al posto di inventarvi soluzioni farlocche”.

Per questi motivi gli sportellisti annunciano un sit in il 19 giugno 2018 ore 12.00 in piazza Parlamento davanti l’Ars per spingere, iunvece, su un emendamento che è stato presentato in aula, quindi è nel collegato. Emendamento che può essere subemendato nella parte relativa alle coperture economiche dello stesso.

“Le risorse dedicate, sudate per strada con quaranta gradi e con la fame, devono ritornare al loro posto, se non altro per una questione di ordine morale, rispetto e correttezza nei confronti di figli di questa terra – si legge in una nota degli sportellisti – massacrati e ignorati per troppo tempo. Chiediamo pertanto alla commissione di merito e bilancio di voler provvedere nell’esame dell’emendamento”.

“Un ddl non serve – ribadiscono -ed è solo un modo per temporeggiare e favorire i soliti noti. È assolutamente irrispettoso nei confronti dei lavoratori, non solo la melina, ma soprattutto proporre ciò che da quattro anni abbiamo combattuto. Abbiamo detto basta alla manciugghia nella qualità di lavoratori e nella qualità di siciliani. La manifestazione di mercoledì ha riportato l’emendamento al centro dell’impegno politico di alcuni deputati, quindi è necessario essere presenti in massa giorno 19 giugno 2018, data nella quale si inizierà a discutere del collegato. Serve una riforma organica, intanto dobbiamo spingere per tornare prima di subito a lavorare”.