In un concorso per ricercatore alla facoltà di Agraria dell’Università di Palermo, uno dei commissari d’esami aveva addirittura firmato 44 pubblicazioni assieme al candidato che poi ha vinto il posto. Per questo motivo il Tar Sicilia, come riporta Repubblica, ha annullato il concorso, accogliendo il ricorso di uno degli altri candidati al posto di ricercatore.
“E’ pacifico che le commissioni giudicatrici, nei concorsi pubblici, anche universitari, – scrive il Tar Sicilia – debbano garantire nella loro composizione trasparenza, obiettività e terzietà nel giudizio”.
Il commissario professore del concorso in questione è Vito Ferro, ex prorettore vicario dell’Ateneo, uscito sconfitto nella corsa a rettore di poco più di un anno fa contro l’attuale magnifico Fabrizio Micari. Mentre il candidato che quattro anni fa si aggiudicò il titolo è Giuseppe Carollo.
Per il Tribunale amministrativo regionale, Ferro aveva l’obbligo di astenersi Quindi il concorso per un posto di ricercatore di Idraulica Agraria dovrà essere rifatto. E, intanto, l’università e il dottore Carollo sono stati condannati al pagamento delle spese di giudizio quantificate in 3000 euro.
La sentenza del Tar rappresenta un duro atto d’accusa contro la poca trasparenza dei concorsi universitari e dell’ambiente accademico in generale.
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