Utilizzare o meno le nuove tecnologie a scuola, ed in che modo? La comunità degli insegnanti si divide sulle ultime affermazioni del sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone, in merito alla decisione di togliere il divieto di uso degli smartphone durante le lezioni.

“Il tema- ha spiegato Faraone a Radio 24 – è quello di prevedere un uso del digitale nella didattica abbastanza normale, come già accade nella vita quotidiana di ragazzi e ragazze. Il divieto assoluto dell’uso dello smartphone in classe in vigore dal 2007, come ogni atteggiamento luddista è oggi fuori dal tempo. Ovviamente l’ utilizzo dello smartphone non vuol dire stare al telefono o mandare messaggini”.

Come scrive il Giornale di Sicilia, un docente dello scientifico Benedetto Croce, a Palermo, solleva il problema dell’ insufficienza tecnologica: “Abbiamo i tablet, ma a scuola spesso siamo senza linea. Le lezioni on line diventano faticose”.

Molti insegnanti e presidi delle scuole siciliane ripongono tutta la propria fiducia nei metodi di insegnamento tradizionali: lezione frontale, lettura e comprensione del testo di riferimento, domande e risposte.

“Non sono molto d’ accordo – dice Antonella di Bartolo, preside dell’ istituto comprensivo Sperone – Pertini a Palermo – perché il controllo di questi mezzi di comunicazione è difficile. Ci potrebbero essere facilmente degli usi impropri che non si individuano facilmente.
Bisognerebbe regolare il loro impiego e quindi anche i docenti dovrebbero essere adeguatamente formati. I ragazzi sono bravissimi ad utilizzare questi tipi di cellulari ma devono farlo per scopi didattici. Per come viene posta la cosa, penso che non si tratti di innovazione. È un passo avanti solo se viene usato in modo intelligente”.

C’ è chi già ha sperimentato lezioni che comprendessero l’ utilizzo dei cellulari. “Noi già li usiamo – spiega Vito Lo Scrudato, preside del liceo classico Umberto I al centro di Palermo -. Abbiamo delle applicazioni che in un futuro non lontano cambieranno le abitudini dei ragazzi che invece degli zaini porteranno a scuola solo una pen drive. I nostri studenti partecipano ad una didattica con strumenti elettronici e ogni giorno sono in grado di inviare al loro computer di casa i compiti o il materiale didattico da studiare.
Oggi noi siamo in condizione di avere attivato elementi di didattica che fanno a meno di carta e penna.
Tuttavia è vero che non si può liquidare il libro che non potrà mai essere dismesso. I sussidi cartacei, soprattutto per le letture sono insostituibili”.

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