Sussulta la fiducia degli italiani nei vaccini anti Covid19: nonostante oltre il 70% si dichiari pronto a vaccinarsi, nell’arco di un anno sono aumentati cinque volte (dal 7% al 37%) coloro che si dicono preoccupati per gli effetti avversi, in particolare in seguito allo stop temporaneo al vaccino AstraZeneca.

Indagini sulla fiducia nei vaccini anti covid19

A fotografare il fenomeno è l’indagine di EngageMinds Hub, il Centro di ricerca del campus di Cremona dell’Università Cattolica, condotta su un campione di oltre 5.000 individui, rappresentativo della popolazione per sesso, età, appartenenza geografica e occupazione. I risultati indicano inoltre che il 46% preferisce attendere un vaccino “migliore” e che nell’ultimo anno si è ridotto dal 64% al 59% chi ritiene il vaccino capace di risolvere l’emergenza causata dalla pandemia. Solo quattro su dieci, quindi, si dichiarano più ottimisti e sicuri grazie alla campagna vaccinale, mentre gli altri si dichiarano spaventati e fatalisti ed esprimono scetticismo per i rallentamenti finora subiti dalle vaccinazioni.

Timori irrazionali

“Più che dalla razionalità, i timori nei confronti dei vaccini sembrano dettati da un atteggiamento “tutt’altro che razionale, in cui le ragioni della scienza sembrano scontrarsi, o mischiarsi, con le valutazioni idiosincratiche e psicologiche dei cittadini”, rileva Guendalina Graffigna docente di Psicologia dei consumi e della salute all’Università Cattolica e direttrice dell’EngageMinds Hub. Secondo la ricercatrice le notizie recenti sul vaccino AstraZeneca “hanno ulteriormente polarizzato le posizioni tra strenui sostenitori della vaccinazione e no-vax. Coloro che si dichiarano per principio pronti a vaccinarsi e a difendere il valore dei vaccini mostrano infatti “un trend in netto aumento rispetto a maggio”, tanto che attualmente “ammontano a un 41% degli italiani (rispetto al 21% di maggio) cui va ad aggiungersi un 7% di già vaccinati e un 21% di cittadini che ritengono probabile vaccinarsi”.

No vax al 13%

Al polo opposto, prosegue, “si collocano i cosiddetti no vax, cioè coloro che da sempre si dichiarano contrari e sospettosi verso le vaccinazioni”: i dati segnalano “uno zoccolo duro che ammonta al 13% di cittadini e che rimane tendenzialmente costante con il passare dei mesi. Ad assottigliarsi nel tempo – conclude – è la fetta degli indecisi, che oggi è scesa al 18%”.

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