I vandali non si fermano neanche nel trentennale della morte di don Pino Puglisi e sono tornati in azione nella piazzetta dedicata al beato. Hanno danneggiato uno dei lampioni dell’illuminazione che già nel recente passato era stato preso di mira. A denunciare quest’ennesima incursione il presidente del centro Padre Nostro Maurizio Artale.

Ieri la visita dei parlamentari

Il lampione era stato ripristinato qualche giorno fa proprio in vista delle celebrazioni del trentennale. L’atto di vandalismo è accaduto qualche ora prima della visita del presidente nazionale della commissione antimafia Chiara Colosimo. La parlamentare era accompagnata dal senatore Raoul Russo per rendere omaggio al parroco di Brancaccio ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993. “Questi vandali abituali – afferma Artale – hanno rotto un lampioncino che avevo ripristinato proprio domenica scorsa. Il giorno prima che il consiglio comunale facesse omaggio, proprio in quel luogo, al martire Puglisi”.

Invocata altra videosorveglianza

“Non poteva mancare un vile gesto della loro presenza nel trentennale del martirio del beato Giuseppe Puglisi – ha aggiunto il presidente del centro -. Sto parlando di loro, ‘i soliti noti’, che non perdono l’occasione, anche in momenti importanti come questi, di denigrare e infangare quel luogo di memoria e martirio che è piazzetta beato padre Pino Puglisi. Credo che le preghiere per la conversione o la presa di coscienza di questi balordi da parte nostra non siano più sufficienti, siano essi adulti o minori. E’ arrivato il momento che questi vengano assicurati alla giustizia. Faccio appello al sindaco, affinché faccia installare altre due telecamere a piazzetta beato padre Pino Puglisi, così come aveva promesso, visto che ormai gli ‘occhi elettronici’ hanno sostituito gli occhi del cuore”.

Alla fiaccolata il quartiere assente

Alla vigilia del trentennale si è tenuta una fiaccolata nel luogo in cui si consumò l’omicidio per mano mafiosa di padre Pino Puglisi, nel cuore di Brancaccio. Gli organizzatori lamentarono ancora una volta l’assenza dei residenti del quartiere.

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