«”Per la libertà si può perdere la salute. Ma per la salute non si può perdere la libertà”. Questa citazione di Gramsci descrive la situazione attuale. C’è una guerra insanabile tra due fazioni. Difficile che chi faccia parte di uno dei due gruppi cambi idea e viceversa. Occorre un bilanciamento. Personalità fragili come Giuseppe Conte, Roberto Speranza e Dario Franceschini hanno scelto la difesa della salute a oltranza. Trump, invece, ha trattato il Covid-19 da una visione ottimistica. Ha comunicato che questa malattia non è mortale, a parte per chi ha i fattori di rischio o per chi ha particolare sfortuna. Quando usciremo da quest’incubo, però, ci sarà un rilancio formidabile».

Così Vittorio Sgarbi, ospite in collegamento di Casa Minutella, il talk show condotto da Massimo Minutella è andato in diretta su BlogSicilia.it e VideoRegione.

L’ex sindaco di Salemi ha detto: «È arrivato Pfizer che, grazie al Viagra, è riuscita a finanziare l’opera di sanificazione del mondo. Vedo intorno a San Valentino la via d’uscita».

Per Sgarbi l’opera d’arte che descrive questa situazione è «l’urlo di Munch, concepito agli inizi del secolo scorso, dove non c’è religione, tradizione, storia ma c’è una dimensione di panico che contraddistingue molti dopo il terrore diffuso dall’informazione. C’è il concetto moderno di paura. L’angoscia, condizione moderna, in cui qualcuno ha paura di qualcosa che non conosce, paura senza consapevolezza e certezza di quello che lo minaccia. È una paura indeterminata. Un uomo, con le mani alla testa ma non c’è nessuno che lo insegue e il suo dolore si diffonde nel cielo, diventando atmosfera».

Sgarbi ha anche lanciato una stoccata alla Chiesa: «Era stata debole e ha accettato (facendo riferimento alle chiusure durante la prima ondata, n.d.r.), il Papa non ha fatto nulla per difendere le sue funzioni e il rapporto con Dio. Ora, però, è arrivato il Dio Vaccino e delle Borse. Nessuno pensa che Dio possa salvare dal Covid ma ci sono persone che vanno ancora a Lourdes. Possiamo essere scettici ma deve essere consentito di credere in Dio».

Infine: «Nei teatri non c’è rischio. Nei musei lo stesso. Ma c’è l’ipocrisia di questo governo che si rappresenta con le parole di Franceschini: “Noi vogliamo che le persone non escano di casa». E succede se togli alla gente la possibilità di andare al ristorante, al museo dopo le 18. Quindi, devi stare a casa e interrompi la vita sociale con queste chiusure. Chiese e teatri chiusi sono momenti di follia del Governo. Colpiscono bersagli vuoti. Si può capire ma non condividere».

La settima puntata: