Europee con tante risposte da dare ai siciliani, tanti argomenti da affrontare per i siciliani come sanità, infrastrutture, ma anche su battaglie da portare avanti come quella del caro voli. Ismaele La Vardera, capogruppo di Sud chiama Nord all’Ars, parla a Talk Sicilia in vista delle elezioni Europee dei prossimi 8 e 9 giugno portando sul piatto tantissimi argomenti caldi ma anche alcune riflessioni politiche. In primis parlando della grande lista Libertà che – al momento – è composta da 17 simboli. L’obiettivo è arrivare al 4% e superare lo sbarramento per portare un rappresentante a Bruxelles.

“Sicuramente le Europee saranno uno spartiacque fondamentale. Sarà anche una sorta di “tagliando” a tutti gli effetti di un governo di questi due anni nel Governo regionale e anche in quello nazionale quindi credo che dalle elezioni europee in poi cambieranno tante cose tante equilibri si cominceranno a delineare ci saranno dei vinti dei vittoriosi inevitabilmente e ovviamente insomma degli sconfitti sicuramente al siciliano medio delle beghe politiche dei candidati di chi sono i candidati può fregare poco può interessare invece effettivamente cosa si può fare in Europa e cosa si può cambiare in Europa”.

Lo stato di salute del governo

Facciamo un breve passo indietro partiamo dallo status quo. Qual è la situazione della Sicilia e quindi l’esigenza della Regione secondo Sud chiama Nord.

“Ma sicuramente ci troviamo davanti un Governo impantanato su se stesso impantanato nel non fare nemmeno una riforma. Un Governo che ha parlato di voler portare in Aula dei grandi dossier che non sono mai arrivati e quando sono arrivati in Aula inevitabilmente, incredibilmente, sono stati bocciati dalla stessa maggioranza. Una Governo che non ha una maggioranza perché sulla riforma le Province, ad esempio, si è sgretolata, sgretolata sotto gli occhi di tutti una delle principali riforme che Schifani aveva sbandierato come principale. Come dire rivoluzione copernicana ebbene questo non è avvenuto.

I siciliani hanno bisogno di una Regione diversa su tanti temi

Il capogruppo di Sud chiama Nord all’Ars poi prosegue parlando delle esigenze dei cittadini siciliani. Sanità, trasporti ed altri temi.

“Credo che veramente i siciliani davanti a tutto questo immobilismo della Regione hanno bisogno di una Regione diversa in tema di sanità che ovviamente ancora di più è un tema che sta a cuore i siciliani. Sfido chiunque, ma lo sapete meglio di me, ad andare in un pronto soccorso di qualsiasi ospedale e rendervi conto che siamo completamente insomma indietro indietro sui trasporti indietro e ancora una volta quando parliamo di traffici aerei e quindi sotto le vacanze pasquali l’abbiamo appena visto. Il refrain (ritornello, ndr) è sempre lo stesso: il caro voli. Cosa ha fatto questo governo? Pannicelli caldi”.

“I siciliani chiedono un parlamento che si occupi di problemi reali”

La Vardera insiste: “Questa iniziativa voluta dall’assessore Aricò, ovvero lo sconto che permette uno sconto di 20 o 30 euro rispetto a un prezzo di un biglietto che ne costa 350 non sia sia quello che chiedono i siciliani. Questi richiedono riforme, un Parlamento che lavori, che legiferi, che si occupi dei problemi reali. Ma è un Parlamento che in questo anno diciamolo con molta onestà ha fatto pochissimo se non poco”.

Sulla opposizione

Un altro capogruppo dell’opposizione, Michele Catanzaro, ha detto cose simili e questo è comprensibile perché bene o male siede tre opposizioni e allora la domanda è la seguente: siete veramente tre opposizioni diverse o siete semplicemente divisi in tre partiti c’è un coordinamento di questa attività dell’opposizione che possa essere propositiva e costruttiva nei confronti di questa regione?

“Nostra opposizione non a priori”

“Intanto la parola opposizione è un po’ complicata perché sembra che noi comunque, a prescindere ci mettiamo. Diciamo che non va bene mai niente, non è così. Amiamo farci chiamare minoranza perché è chiaro che i siciliani hanno deciso che Schifani dovesse presiedere questa Regione siciliana. Noi comunque non stiamo semplicemente lì a dire che non funziona nulla. In certi casi certi temi per primo ho dovuto mettermi a contatto con il governatore Schifani. Per esempio il tema del crac ho dovuto incontrare Schifani. Quindi non partiamo dal presupposto che siccome siamo all’opposizione dobbiamo fare la guerra al Governo Schifani. Assolutamente no”.

“Su certi temi ci sono convergenze, ma Governo non ha idee”

La Vardera sottolinea: “Ci sono certi temi su cui evidentemente se si trovano delle convergenze noi siamo assolutamente propositivi e non siamo i nemici della compattezza sempre e comunque”.

Poi ammette: “Certo è che è complicato essere d’accordo con un Governo che non ha idee, perché se ci proponessero delle cose allora noi potremmo trovare convergenze su delle idee. Ma è un governo che per quanto ci riguarda non ha idee ed evidentemente non ci sarà mai un punto d’incontro”.

“Chiediamo che il Governo faccia quello che aveva promesso”

“Quello che chiediamo è che questo Governo faccia quello che aveva promesso agli elettori siciliani. Ahimè purtroppo questo Governo non lo fa. E allora queste minoranze che si stanno muovendo non contro qualcuno ma per avere delle idee alternative per dare un’alternativa a chi in questo momento non si rivede in questo Governo regionale stiamo cercando di fare quadrato attorno a noi col Pd Movimento cinque Stelle e ovviamente noi per cercare di arrivare comunque a una eventuale convergenza, perché no, anche in vista delle prossime elezioni regionali che per quanto mi riguarda non saranno a scadenza naturale dopo le elezioni europee succederà di tutto e di”.

Elezioni anticipate, lotte fratricide e doppi ruoli

Quindi vige la convinzione che si andrà a elezioni anticipate. “Assolutamente sì perché l’equilibrio comincerà a scricchiolare a livello nazionale, vedasi il crollo della Lega che è assolutamente sotto gli occhi di tutti. Vedasi che Forza Italia prenderà ulteriormente potere. La Meloni sarà comunque sempre più isolata. Tutte queste logiche che forse poco interessano, giustamente si ripercuoteranno in questo Governo regionale che è assolutamente dipendente da Roma e sicuramente ne vedrete delle belle”.

La Vardera parla anche di “lotte fratricide”. E sottolinea “Non sono d’accordo sul fatto che chi ha dei ruoli in questo tipo di governo, vedasi Marco Falcone assessore all’economia della nostra Regione, Edmondo Tamayo cosiddetto Edy, che ricopre un incarico così importante come quello di assessore. Cosa fai mentre sei assessore? Hai dei dossier sul tuo tavolo fondamentale? Ti candidi alle europee? Io posso capire se fossi deputato semplice e comunque volevi in qualche maniera, come dire, dare un contributo in Europa ma tu se sei in questo senso alla stregua di un ministro in Sicilia, perché questi per me sono gli assessori, e cosa fai dovendoti misurare e dovendo far capire a Roma che c’hai i voti e la potenza? Lasci questo governo e lasci le giunte andando in Europa. Per me non è questa la politica che merita di essere in qualche modo apprezzata”.

Prove tecniche di alleanza

Avete parlato di prove tecniche di alleanza anche degli altri partiti dell’opposizione. Potrebbe essere qualcosa di fattibile per le Regionali ma intanto alle elezioni Europee andrate separati perché il sistema è molto diverso.

“Ma assolutamente è giusto che ognuno abbia a casa propria come nel PD, come nei Cinque Stelle, i propri candidati e ed è giusto anche che noi stiamo costituendo questo Polo che questo movimento, questa lista che di fatto è Libertà.
La lista che sta aggregando diverse realtà che in qualche maniera erano orfani, che non avevano punti di riferimento perché noi a differenza di tutti gli altri partiti siamo nati praticamente un anno fa e abbiamo conquistato come dire questo grande risultato di eleggere un deputato a Roma e una senatrice e questo ci ha portato a essere presenti alla raccolta delle firme. Questo è un elemento fondamentale perché raccogliere le firme per elezioni europee per i movimenti piccoli che non hanno rappresentanti è qualcosa di abnorme. Stiamo, dunque, mettendo insieme tante anime che su determinate cose la pensano anche in modo diverso”.

Un decalogo sui punti di incontro

Inoltre: “Stiamo predisponendo dieci punti sulle cose che ci uniscono. Il nostro leader, Cateno De Luca, sta facendo un grande lavoro in lungo e in largo tra Nord e Sud, in tutta Italia, per cercare di mettere insieme un progetto ambizioso e credibile che possa in qualche maniera convergere sulle idee. Perché, credeteci, è complicato per noi che siamo considerati forza minore a livello nazionale, perché siamo sì il primo partito in Sicilia e lo rivendichiamo, ma a livello nazionale sappiamo che per raggiungere il 4% dobbiamo ovviamente essere molto umili e dire che c’è bisogno di aggregare delle forze politiche che la pensano alla determinata maniera con un unico denominatore che è ovviamente meno Europa più equità più Italia”.

“Ci danno al 2%, vogliamo sorprendere come alla Regionali

“Sotto questa egida stiamo cercando di raggruppare diverse realtà e ovviamente stiamo lavorando affinché possiamo avere, come è giusto che sia, essendo il primo movimento in Sicilia, un europarlamentare ci spetta di diritto. Speriamo in questo miracolo perché comunque lo chiamiamo, sarebbe un grande risultato. Tutti quanti ci danno al 2%. Cateno De Luca ci ha dato questa lezione nei sondaggi. Anche in campagna elettorale per le elezioni regionali ci davano quarti, quinti. Poi ha sorpreso tutti, abbiamo sbaragliato tutti e siamo arrivati secondi quindi i sondaggi sono sì importanti ma sono degli indizi. Vedremo poi cosa succederà dentro le cabine elettorali.

Le critiche sui 17 simboli nell’alleanza

La prima polemica, la prima critica è stata fatta però, al simbolo di questa alleanza è che sono presenti 17 simboli all’interno. Insomma c’è tutto quello che ci può essere. Alcuni la paragonano ad una raccolta di immondizia, sia pure virgolettato. Questo si dice sui social.

La Vardera risponde: “Credo con molta onestà che tutte queste forze politiche che rappresentano qualcosa nei posti in cui sono e che valgono possono avere lo 0,2023 comunque vanno rispettate in quanto rappresentano sempre un mondo che noi abbiamo aggregato. Abbiamo federato tecnicamente diverse realtà perché non c’è nulla di male nel mettersi insieme. Se c’è lo spazio e ve ne sono 17 potranno essercene 18, o 20 e tutti quelli che riusciamo a raggruppare per raggiungere l’obiettivo ambiziosissimo del 4%. Se queste forze sono aggregate da un tema, da un programma che sarà ben definito. Per la nostra campagna per le europee metteremo insieme questi grandi movimenti con grande fatica con dieci movimenti che per essere pratici tra di loro su determinati temi la pensano in modo completamente diverso”.

La soglia del 4%

E forse è proprio questo che con un linguaggio colorito i social.

“Sui social giustamente possono dire quello che vogliono, ma poi quello che conta sono le leggi elettorali. La legge elettorale dice che per fare un europarlamentare, almeno uno e poi possono essere anche tre, tre, quattro serve il 4%. Noi ovviamente sappiamo che la nostra forza è una forza assolutamente regionale ma sicuramente anche con un partito che vuole essere nazionale perché abbiamo avuto diverse aggregazioni in Puglia grazie al lavoro della nostra Presidente Laura Castelli in Lombardia, in Campania, in Lazio. Comunque la presenza di Sud chiama Nord c’è ma per fare il 4% a livello nazionale evidentemente dobbiamo raccogliere quelle forze politiche che a causa di un sistema elettorale che l’Italia fuori non non possono essere raccolte 15.000 firme a collegio”.

Crollo della Lega

La Vardera si aspetta un crollo della Lega. Intanto questo partito sta schierando in Sicilia due eurodeputati uscenti, da una parte c’è la Tardino che comunque era un deputato della Lega dall’altra parte arriva da Fratelli d’Italia Raffaele Stancanelli.

“Come dire, mentre noi stiamo raccattando di tutto e di più posso dire la stessa identica cosa che forse sta facendo la Lega nel senso che siccome aveva come dire questo accordo ormai chiuso con Raffaele Lombardo ed erano sicuri è saltato esatto erano sicuri di avere in qualche maniera il cosiddetto diciamo un punto di riferimento poi tra di loro si sono fatti la guerra fratricida il buon Sammartino che non ha voluto minimamente ritrovarsi Lombardo tra i piedi allora sono dovuti correre rincorsi in queste candidature che per carità nel merito dico non entro nel merito delle figure perché per carità Stancanelli è un europarlamentare rispettabilissimo che ha fatto al di là degli schieramenti politici riconosco anche una capacità politica comunque non indifferente ma al netto di tutto alla gente poco importa di quelli che saranno i nomi e saranno in campo. La gente vuole sapere qual è la nostra visione d’Europa. La gente vorrà sapere in campagna elettorale qual è l’obiettivo e cosa può fare la Sicilia in questo mondo. Che ovviamente l’Europa è questo quello che la gente vuole sapere perché poi la gente di fatto le guerre fratricide chi sono i candidati il toto nomi. Come dire trasformiamo la politica come se fosse una sorta di Grande Fratello. E credo che sia giusto insomma dare la dignità alla politica”.

Sulla candidatura di La Vardera

“Il mio nome è tra quelli che sono girati in questi giorni tra quelli che sono possibili candidati. E’ chiaro che come come primo partito, come Sud chiama Nord metteremo in campo i migliori come dire che sono a disposizione se Cateno De Luca che il nostro leader chiederà a Ismaele La Varbera un sacrificio che è quello di appoggiare questa campagna elettorale e il percorso di libertà e di Sud chiama Nord a fare una riflessione seria con le persone che lavorano accanto a lui. E chiaramente capirà e chiederà che cosa succederà. Certamente saranno candidati uomini e donne libere: Piera Aiello che ha vissuto tanti anni sotto scorta, tuttora vive sotto scorta, è una figura di grande spessore umano e politico. Sarà candidata in Sicilia come anche altri nomi importanti: Capitano Ultimo. Stiamo mettendo insieme dei candidati di peso. Altri stanno facendo accordi pseudo politici con soggetti condannati per mafia noi preferiamo andare in giro con capitano Ultimo e lo facciamo con grande chiaramente orgoglio e grande entusiasmo”.

Cosa bisogna fare per la Sicilia in Europa, le priorità

In Europa qual è la prima cosa che bisognerebbe fare per l’interesse della Sicilia magari anche la seconda.

“Il 70% dei dossier che riguardano anche la Sicilia passano per l’Europa. Abbiamo la possibilità di spendere dei soldi che non sono mai stati spesi perché la Sicilia sotto questo punto di vista è stata indietro. Ovviamente non possiamo permetterci che i soldi dell’Europa per lo sviluppo e coesione che è un fondo fondamentale per la Sicilia possono essere svenduti al peggiore offerente. In questo caso Matteo Salvini che pensa attraverso il ponte sullo Stretto di Messina ovviamente di recuperare dei voti per la campagna delle europee, così abbiamo fatto abbiamo dato miliardi di euro di fondi che erano rivolti alla Sicilia per ovviamente dall’Europa per un’opera che effettivamente secondo Salvini serve soltanto a Salvini. Possiamo fare un sacco sulle infrastrutture bisogna fare assolutamente di più in campo sanitario”.

E conclude: “Insomma sono tanti punti che riguardano la Sicilia al centro e soprattutto impegno dei giovani in politica che passa anche dell’Europa. I giovani non vanno più a votare soprattutto alle elezioni europee dove si vota pochissimo e quindi il nostro obiettivo è riavvicinare una fetta di elettorato che è distante dalla politica e continuare a fare quello che abbiamo fatto finora. Io personalmente ho tantissime battaglie con tutto il gruppo di Stati che oggi ho l’onore di presiedere stiamo cercando di non farvi pentire della fiducia estrema che ci avete dato e di essere insomma la prima forza politica. Staremo a vedere sarà una battaglia lunghissima, una battaglia fortissima ma sicuramente su di che manovra sarà la vera e il Progetto libertà per quanto ci riguarda sarà una grande sorpresa quindi ai nemici della contentezza a quelli che dicono abbiamo messo un purpurei vi faremo vedere che questo progetto libertà. Come dire sarà l’ago della bilancia di queste elezioni europee.

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