Si va verso l’istituzione dello psicologo di base in Sicilia dopo che una recente sentenza della Corte Costituzionale ha sancito il diritto delle regioni di legiferare in materia e dopo che è stata decisa all’Assemblea Regionale Siciliana la discussione congiunta dei numerosi disegni di legge sull’argomento, fra cui quello presentato lo scorso anno da Marianna Caronia.

“Già prima della pandemia, figura indispensabile”

“Già prima della pandemia ma ancor di più dopo il lockdown e le tante limitazioni e preoccupazioni legate al Covid – afferma la parlamentare regionale – è stato evidente che figure come quelle degli psicologi sono indispensabili all’interno di un sistema sanitario che sempre più deve prendersi cura dei cittadini sotto ogni aspetto della salute. Questi mesi hanno mostrato come sia indispensabile aiutare i tanti soggetti più fragili, a partire dai bambini e dalle persone che vivono condizioni personali particolarmente difficili, anche sotto il profilo del benessere mentale e relazionale, oltre che sotto il profilo della salute fisiologica”.

L’onorevole Marianna Caronia prosegue: “Sono certa che l’ampia convergenza di idee su questo tema, espressa dal fatto che colleghi deputati di diversi schieramenti hanno fatto proposte in questo senso, ci possa portare al più presto alla istituzione di questa figura professionale all’interno del sistema sanitario, dando un nuovo servizio alle nostre comunità”.

A novembre è partita la task force di psicologia a Villa Sofia-Cervello

Intanto a fine novembre è partito il nuovo team di psicologia istituzionalizzato dall’azienda ospedaliera Ospedali Riuniti Villa Sofia-Cervello di Palermo. Il team oltre che al supporto del benessere psico-fisico di operatori sanitari, pazienti e familiari, si occupa anche del miglioramento delle dinamiche organizzative in situazioni ad alta criticità come quelle che hanno contrassegnato il lungo periodo pandemico.

L’azienda palermitana, con la delibera 1373 del 4 ottobre 2021, visto l’impatto psico-sociale della pandemia da Covid19 sulla popolazione generale, aveva reclutato diversi specialisti del settore, ma oggi riunisce in un unico team professionisti con competenze differenti per rispondere a bisogni sempre più complessi, in linea con i più recenti indirizzi legislativi, che pongono particolare attenzione al sovraccarico operativo ed emotivo dei sanitari connesso al perdurare nel tempo di fattori di rischio stress-correlato ad elevata intensità, generati dalla cura del paziente contagiato e legati a forti, repentini e sostanziali cambiamenti organizzativi, relazionali, altresì connessi ad una rivisitazione delle best practice per una gestione ottimale del rischio clinico e la prevenzione di eventi avversi.

Codice rosa; valutazione del rischio suicidario, psicologia prenatale; problem solving, decision marking e fatica da crisi, infatti, sono al centro dell’agenda operativa della task force, in risposta ad una domanda di salute psicologica sempre più massiva, come dimostrato dai dati empirici post pandemici.

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