Fumata nera per la risoluzione della vertenza aperta all’interno di Amat. Gli operai della partecipata hanno deciso di scendere in piazza per dire il proprio no al taglio del 10% di stipendio previsti dal contratto di servizio.

Documento ancora non firmato dall’azienda, che ha invece aperto un braccio di ferro con l’Amministrazione comunale. Una situazione, quella delle partecipate, che risulta strettamente legata alle sorti del Consiglio Comunale, del piano triennale e del piano di rientro.

La rabbia dei sindacati di Amat

Dal sit-in non sono uscite novità di rilievo, come affermato dalle organizzazioni sindacali. “Purtroppo abbiamo constatato che non c’è alcun margine conciliante tra l’amministrazione comunale e l’Amat e questo non fa altro che gravare la situazione economico finanziaria dell’Azienda, e la mancanza di stipendi questo mese è solo l’ennesima conferma”.

Ad affermarlo sono  Franco Mineo per la Filt Cgil; Salvatore Girgenti per la Fit Cisl; Franco Trupia per Uil Trasporti; Corrado di Maria per Ugl Trasporti; Fabio Danisvalle per Faisa Cisal; Carlo Cataldi per Cobas Trasporti e Giuseppe Taormina per Orsa Trasporti. Parole rilasciate nel giorno della manifestazione dei lavoratori dell’Azienda trasporti. Un presidio svoltasi stamani in piazza Pretoria davanti la sede del Comune di Palermo.

“Davanti a una situazione gravissima, continuare a sostenere un braccio di ferro Comune/Amat in cui gli unici a farne le spese sono i lavoratori e loro famiglie ma anche la continuità aziendale e i cittadini palermitani, è assolutamente insostenibile. E troviamo assurdo che non si riesca a trovare alcuna soluzione nonostante il Comune abbia le risorse necessarie per pagare i dipendenti Amat e garantire le ordinarie attività aziendali”.

Convocato un tavolo tecnico

I sindacati non hanno però trovato un ambiente pronto a riceverli. Sentiti soltanto telefonicamente gli assessori Sergio Marino e Giusto Catania. Assente anche il sindaco Leoluca Orlando, impegnato alla presentazione dei campionati di vela Hansa. “I lavoratori dell’Amat sono profondamente amareggiati e chiedono ad alta voce che amministratori comunali e aziendali, non in grado di svolgere appieno il loro dovere, dovrebbero rassegnare le proprie dimissioni”.

Dal Comune l’annuncio di un tavolo tecnico che dovrebbe tenersi il prossimo 5 ottobre. “E’ poca cosa senza alcuna garanzia, questa mattina era il momento opportuno per cercare una soluzione e un compromesso rispetto al previsto taglio unilaterale del 10%, qualcuno avrebbe anche dovuto spiegarci, cosa mai fatta, cosa vuol dire fare tagli del servizio pubblico di una tale entità”.

Rappresentanti dei lavoratori preoccupati anche per le questioni irrisolte che riguardano l’azienda. “Se a ciò aggiungiamo ancora l’irrisolta situazione della Tosap e dalla Tarsu/Tari che continua a gravare sui nostri bilanci e quindi sulla continuità aziendale. Qualcuno in sede comunale e quindi sindaco, Giunta e Consiglio Comunale dovrebbero farci edotti sulle loro intenzioni. Ciò circa il futuro dell’azienda Amat. Noi valuteremo ogni iniziativa possibile, anche estrema,  da mettere in campo alle quali chiederemo a tutti i lavoratori di partecipare in maniera compatta”.

Amella (M5S): “Tagli al personale inaccettabili”

Preoccupata della situazione anche la consigliera comunale del Movimento 5 Stelle Concetta Amella. “Voglio esprimere vicinanza e solidarietà ai lavoratori di Amat. Oggi, nel corso di un sit in, hanno manifestato la propria preoccupazione per la salvaguardia dei posti occupazionali. Nonchè per il futuro dell’azienda. E’ fuor di dubbio che la posizione di crisi dei lavoratori passa dai tagli ai corrispettivi. Essi sono inaccettabili ed è altrettanto scontato che il contenzioso Tosap dovrà trovare una risoluzione bonaria quanto definitiva per il superamento dell’attuale condizione di pericolo per il patrimonio sociale della società”.

“Oltre ai salari che questo mese dovranno subire l’ennesimo ritardo, sono la continuità aziendale di Amat e i pagamenti delle altre scadenze a essere a rischio. Ecco perchè sarebbe opportuno un incontro risolutivo tra le parti per evitare scenari ancor più drammatici”. Confronto che, probabilmente, si terrà il 5 ottobre. E’ in programma infatti un tavolo tecnico fra i vertici aziendali, i sindacati e gli esponenti del Comune.