Ci sarà un tavolo “allargato” per provare a trovare una soluzione sulla vertenza dell’Italtel di Carini. Ma al momento, neanche dopo l’incontro di ieri, si è riuscita a trovare una soluzione. Restano confermati i licenziamenti.

L’ultimo incontro

Incontro tra Fim, Fiom e Uil e l’assessore regionale alle Attività produttive Edy Tamajo sulla vertenza Italtel. Presente anche un delegato dell’assessore al Lavoro Nuccia Albano. Le organizzazioni sindacali convocate dopo lo sciopero del 5 aprile svolto davanti ai cancelli dell’Italtel, nell’area industriale di Carini.

Le sigle hanno rappresentato agli esponenti della politica regionale la situazione di crisi in cui versa la storica azienda delle telecomunicazioni, interessata da una procedura di licenziamento collettivo che prevede l’uscita di 19 persone della sede palermitana. In aggiunta, non è ancora chiaro il futuro della sede stessa, a seguito della vendita dello storico comprensorio “Marisa Bellisario” e dell’annunciato trasferimento a Palermo. Sul trasferimento ancora non è stato  ancora comunicato nulla,  una situazione di incertezza che preoccupa molto i lavoratori.

Il vertice milanese

Due giorni fa si è svolto un nuovo incontro a Milano, nella sede di Assolombarda, su base nazionale, concluso con l’ennesimo nulla di fatto. L’azienda non ha voluto accettare la richiesta di sospensione o del ritiro delle procedure di licenziamento collettivo avviata il 28 febbraio scorso, che riguarda 123 lavoratori. Un prossimo incontro è stato fissato per il 18 aprile.  “La nostra posizione è chiara: non firmeremo mai accordo che prevedono licenziamenti”, dichiarano i segretari generali di Fiom, Fim, Uilm Francesco Foti, Antonino Nobile e Vincenzo Comella, assieme alle Rsu Fiom, Fim e Uilm  Filippo Lupo, Agostino Ciuffoli e Girolamo  Valguarnera.

La sede

Le organizzazioni sindacali hanno poi posto il tema che riguarda la sede. Italtel ha venduto lo storico comprensorio “Marisa Bellisario” al Ceo di Hightel Towers Salvatore Buglisi. “Ma allo stesso tempo Italtel – aggiungono i sindacati e le Rsu – non ha ancora acquisto un nuovo stabilimento. Per noi la certezza della sede è la condizione primaria per fugare ogni dubbio su un possibile smantellamento. Abbiamo inoltre evidenziato che all’interno del sito si trova un’altra importantissima realtà aziendale come la Selikab. Aspettiamo adesso dal nuovo acquirente un riscontro positivo affinché si trovino tutte le condizioni per far sì che la Selikab possa rimanere negli spazi che occupa attualmente”.

Tavolo più ampio

Per meglio affrontare la gestione della delicata situazione dell’Italtel, e per verificare le possibilità di sviluppo del comprensorio, l’assessore Tamajo ha annunciato la convocazione di un tavolo più ampio. Saranno invitate anche le aziende coinvolte, da Italtel a Hightel Towers, coinvolgendo anche la Selikab.

“L’assessore si è impegnato a convocare un tavolo con i soggetti interessati e i sindacati, per trovare una soluzione efficace per garantire per il mantenimento dell’intera area e scongiurare i licenziamenti – aggiungono le sigle sindacali -. La Regione si è anche impegnata a supportare con i mezzi a sua disposizione, a partire dalla verifica della disponibilità di 750 mila euro per un ‘Accordo di Innovazione-Progetto Italtel’ di cui si parla dal 2021, la gestione della vertenza Italtel, anche nel momento in cui si passerà al tavolo del ministero del Lavoro per la discussione sulla procedura di licenziamento. Questo in attesa che si apra un tavolo di crisi al Mimit”.

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