La Meridi srl, società che si è occupata della gestione dei supermercati dislocati su tutto il territorio siciliano a marchio Fortè, ha avviato la procedura di licenziamento collettivo per cessazione attività aziendale. Non si fa attendere il commento dei sindacati: “L’avvio della procedura di licenziamento collettivo per cessazione dell’attività sembra segnare l’epilogo amaro di un marchio che ha segnato la storia dei discount in Sicilia” dichiarano Sandro Pagaria, Giusi Sferruzza e Marianna Flauto, rispettivamente segretari generali siciliani di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs.
Bandi deserti
“Confidavamo – continuano i sindacalisti – sul fatto che fosse rilevata l’intera rete vendita e non solo una parte di essa. Solo così si sarebbe potuto scongiurare l’avvio della procedura di licenziamento per gli 83 lavoratori rimasti in capo all’amministrazione straordinaria”. Nei fatti, sembrerebbe che i bandi emessi dall’amministrazione straordinaria siano andati deserti. Nessun interesse, dunque, per la parte di rete vendita rimasta in capo all’amministrazione.
Ultima speranza l’esame congiunto
“Attendiamo la convocazione dell’esame congiunto per entrare ancor più nel merito della procedura – precisano Pagaria, Sferruzza e Flauto -. Che fosse, da tempo, una situazione molto complessa era evidente, considerato che nel 2020 era già stato dichiarato lo stato di insolvenza della società. Continuiamo comunque a confidare sulla possibilità che la sana e buona imprenditoria anche locale si faccia avanti per rilanciare anche questa parte di rete vendita per salvaguardare, conseguentemente, l’occupazione e utilizzeremo tutti i tempi previsti dalle norme di legge per non lasciare nulla di intentato”.
Nel 2019 la prima operazione
E’ da tempo che questa catena è perennemente sotto l’occhio del ciclone per via della sua crisi. Nel 2019 ci fu un primo salvataggio dei posti di lavoro, notizia che all’epoca arrivò dalla società che controlla il marchio che era guidato da Nino Pulvirenti, ex patron del Catania calcio prima dei suoi guai con la giustizia. Venne raggiunto un accordo con un importante gruppo italiano, leader nella grande distribuzione. L’operazione era stata finalizzata al mantenimento dei livelli occupazionali con il riposizionamento di Fortè ma evidentemente non tutto è riuscito a quadrare.
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