La politica siciliana alla ripartenza. All’indomani della prima riunione della giunta regionale nel mese di settembre, la ripartenza sembra destinata ad essere lenta. Anche se i temi della finanziaria quater sono stati accennati, non c’è ancora una scelta definitiva sull’uso del tesoretto rimasto non impiegato dopo l’approvazione della finanziaria ter nella prima settimana di agosto.
Poco meno di 80 milioni di spendere
Il tesoretto è un po’ meno consistente di quanto si sperasse. Si tratta di poco meno di 80 milioni quindi non si arriverà ai 100 milioni sperati nelle ultime settimane.
Cinquanta milioni hanno la destinazione già chiara attraverso il recupero delle norme accantonate a inizio agosto.
Film e serie tv
La norma prevede di usare residui del Fondo sviluppo e coesione 2021-2027 per aumentare la dotazione del fondo a sostegno delle case cinematografiche e delle imprese televisive che intendono realizzare dei film o serie tv in Sicilia. In questo modo si potrà far scorrere la graduatoria realizzata dalla Film Commission e finanziare altre 3 o 4 produzioni compresa la realizzazione del film su Biagio conte e quella sulla storia dell’agente di polizia eroe Calogero Zucchetto. La norma vale lo spostamento di somme che possono andare da 1 milione e 250 mila euro fino a circa 2 milioni e mezzo
Contributi per il trasporto aereo
Dopo lo stanziamento dei fondi per la continuità territoriale sull’aeroporto di Comiso e su quelli di Lampedusa e Pantelleria e il sostegno a Trapani, la regione pensa ad un fondo da 3 milioni di euro per un bando rivolto alle compagnie aeree che vogliano mettere base in Sicilia per rotte a lunga gittata ovvero collegamenti aerei stabili intercontinentali diretti dall’isola da e per l’aeroporto di Palermo
Rilancio dei parchi archeologici
Parallelamente 5 milioni vengono messi sul piatto per il recupero dei parchi archeologici siciliani. I criteri per l’individuazione degli interventi saranno stabiliti con un decreto dell’assessorato ai Beni culturali.
Enti locali e stabilizzazioni
Per gli enti locali ci saranno due milioni e 200 mila euro per iniziative di carattere sociale e culturale mentre le Città metropolitane di Messina e Palermo potranno contare su 4 milioni che saranno, però, gestiti direttamente dalla regione per opere in quei territori
La legge che “toglie” i figli ai boss
Nella manovra arrivano anche 2 milioni per la così detta legge “Liberi di Scegliere” approvata a maggio ma senza finanziamento. Si tratta della norma che sostiene il così detto metodo Di bella che prende il nome dal protocollo ideato dal presidente del tribunale per i minori di Catania, Roberto Di Bella. In pratica i tribunali dichiarano i genitori boss non in grado di educare i figli e i fondi regionali permettono di collocarli in comunità protette insieme alle madri.
Il pomo della discordia, i debiti fuori bilancio
Nella finanziaria quater torna anche la norma della discordia ovvero lo stanziamento per i debiti fuori bilancio. Si tratta di chiudere alcuni contenziosi passivi. Servono 5 milioni e mezzo ma questa norma potrebbe slittare di nuovo e vantaggio del tesoretto da destinare a piccole opere pubbliche.
Si tratterebbe di uno stanziamento fra i 25 e i 30 milioni che starebbe al centro della pace interna alla coalizione a partire dall’appianamento delle divergenze con gli autonomisti di Raffaele Lombardo.
Non saranno mancette ma somme destinate ad opere necessarie e gestite dai comuni ma c’è da decidere come assegnare queste risorse.
L’ipotesi più accreditata è quella della creazione di un fondo destinato ai comuni che ne fanno richiesta ma i partiti spingono perché le risorse portino già il nome del comune destinatario., Una cosa non semplice da organizzare giuridicamente per evitare di incorrere, se non altro, in polemiche.
La mappa delle nomine
La soluzione di questo dilemma aprirebbe la porta ad un accordo complessivo anche sui posti di sottogoverno partendo Iacp, enti parco e Ersu. Di questo si dovrà parlare nel vertice di maggioranza della prossima settimana per il quale si attende la convocazione da parte del coordinatore di Forza Italia Marcello Caruso. Una mappa delle nomine c’è già: gli Iacp di Palermo, Messina e Enna andrebbero ai forzisti; Catania, Siracusa e Ragusa a Fratelli d’Italia. La Lega otterrebbe Acireale, la Dc Caltanissetta, Noi Moderati Agrigento e Grande Sicilia quello di Trapani.
Per quanto riguarda i parchi la Dc manterrebbe quello delle Madonie, Grande Sicilia otterrebbe quello dell’Alcantara e Forza Italia collocherebbe un proprio nome al Parco dei Nebrodi e Fratelli d’Italia indicherebbe la guida del Parco dell’Etna. Gli ERSU andrebbero: Palermo a Forza Italia; Messina a Fratelli d’Italia mentre la Lega farebbe il pieno con Catania ed Enna.






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