E’ il giorno del vertice riservato della maggioranza siciliana in vista della nomina dei manager della sanità. Un incontro a porte chiuse che potrebbe preludere alla chiusura di una pratica non semplice.
Fra trattative e sorteggi
Le polemiche dei giorni scorsi hanno indotto la nuova Dc a parlare di sorteggi per scegliere i manager e scavalcare qualsiasi tensione fra gli alleati, ma sorteggi da fare sempre nell’ambito di una loista ristretta di professionisti individuati come capaci. Insomma i partiti indichino i migliori scegliendoli nell’albo degli aventi i requisiti di legge e poi sia il caso a decidere chi e dove.
Il nodo Caltanissetta
Come mai avvenuto prima d’ora il nodo potrebbe essere la scelta del manager di Caltanissetta. Nella Sicilia centrale, infatti, stanno per piovere 82 milioni di euro di investimenti in vista della riforma che porterà alla nuova sanità disegnata con il Pnrr. In tanti vorrebbero gestirli.
C’è poi il grande tema del quarto policlinico. Enna è in pole position perché ha già la quarta università ma Caltanissetta vorrebbe una struttura di questa portata. La scelta va fatta presto perché questa potrebbe essere l’unica occasione per la realizzazione di una simile struttura. Ci sono i soldi del Pnrr che serviranno a costruire 50 fra ospedali di comunità e case di comunità e ci sono i soldi per l’innovazione.
Anche se l’ipotesi di riforma che scorpora gli ospedali dalle Asp si è fermata fra le polemiche, questa non è detto che non tprni sotto altra forma nelle prossime settimana o mesi proprio in vista degli appalti del Pnrr
Primo tema le riconferme
Ma il primo tema è quello delle riconferme e in questo senso si registrano le maggiori difficoltà. Ed è qui che arriva l’attacco di Italia Viva “Credo che rinviare ancora le nomine dei manager della Sanità siciliana, oltre il 31 ottobre, sarebbe un pessimo segnale. Significherebbe solo che si è aperto ancora una volta il mercato delle vacche, che blocca ogni decisione. Davvero un brutto segnale, ancora di più se in discussione c’è la salute dei siciliani” dice Davide Faraone ignorando volontariamente le notizie in base alle quali il governatore ha già detto di non volere procedere a nuove proroghe o a rinvii
L’attacco di Italia Viva “a casa chi non ha avuto buoni risultati”
“D’altronde io credo sia tutto molto semplice, la spartizione politica deve lasciare spazio al merito: la riforma per le nomine dei manager della Sanità è stata già fatta, nel 2016, Governo Renzi, i criteri per selezionare i migliori ci sono, vanno soltanto rispettati. Se poi si mandano a casa tutti quei manager, che in questi anni hanno conseguito pessimi risultati, e vista la situazione della sanità siciliana non sono pochi, la lista è bella e pronta. Sottolineo mandati a casa, non mandati a far danni altrove con una semplice rotazione. È tempo di merito.
Cuffaro, “sorprende e rammarica il silenzio
“Stupisce e rammarica il silenzio sulla nostra proposta del sorteggio per la nomina dei manager della sanità, sulla base dei migliori per professionalità e competenza, da parte non solo di chi ci ha accusato di voler lottizzare tali nomine ma anche dai partiti che crediamo abbiano a buon diritto la possibilità di farci sapere cosa pensano di questa proposta che va nel segno della trasparenza nella scelta dei manager inclusi nell’elenco” dice il segretario nazionale della DC, Totò Cuffaro.
“Insistiamo nella nostra proposta del sorteggio con le opportune valutazioni di ulteriore stringate valutazioni di professionalità e competenza che il Presidente Renato Schifani e l’assessore Giovanna Volo vorranno apportare. Lo facciamo nella convinzione che questo possa consentire una più rapida nomina dei manager nell’interesse della sanità e della salute dei siciliani che così potranno ben apprezzare una ulteriore buona azione del governo del Presidente, scevra da qualsiasi residui condizionamenti di logiche di partito”, conclude.
Nessuna proroga
Come anticipato da Blogsicilia, intanto, è arrivata nei giorni scorsi “l’ufficialità” della Regione: il governo procederà alla nomina dei manager delle aziende sanitarie e ospedaliere pubbliche siciliane entro la scadenza degli attuali mandati. La precedente proroga degli incarichi si era resa necessaria perché la Commissione regionale per la selezione dei candidati idonei alla nomina a manager non aveva ancora concluso la procedura valutativa.
Lavoro portato a termine
Questo lavoro, continua la Regione, “è stato portato a termine e il governo regionale rispetterà i tempi per procedere alle nomine dei direttori generali, secondo le norme di legge, affinché siano al più presto nel pieno delle loro funzioni, così da poter dare, nell’ampio arco temporale garantito dal loro mandato, un contributo di efficienza e visione strategica per il rilancio della sanità”.
La polemica
La polemica era esplosa a margine della diffusione di una ipotesi di lavoro ancora embrionale di riforma della sanità ma la battaglia è presto diventata politica. Tensioni sarebbero emerse fra l’ala azzurra che fa capo all’assessore catanese Marco Falcone e i centristi della dc nuova di Totò Cuffaro. Tensioni fomentate da alcune indiscrezioni di stampa.
A manifestare malumore per prima è stata l’ex presidente della commissione Sanità all’Ars, Margherita La Rocca Ruvolo con una nota dal tono inusuale per un esponente della maggioranza.
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