Irrompe la vicenda lidi balneari nella più grande famiglia di polemiche chiamata Finanziaria. nonostante la tensione torni a crescere e governo e maggioranza anche oggi riescano ad andare sotto per due volte, passa la norma sui lidi che potranno restare aperti 365 giorni l’anno (prima potevano aprire solo da maggio a ottobre e mettere in posa cabine e simili da giungo a settembre tranne deroghe specifiche). Un radicale cambio di visione rispetto agli anni passati quando la polemica era scoppiata sull’aumento indiscriminato dei canoni che metteva a rischio le stagioni balneari e su una serie di vincoli, lacci e lacciuli in questo genere di attività.

Ma a fianco della norma ‘bagni a mare tutto l’anno’ passa anche l’autorizzazione alle strutture abitative propedeutiche e necessarie all’attività dei lidi. Insomma si potrà costruire nei 150 metri dal mare dove fino a ieri vigeva il divieto assoluto, anche a scopo abitativo purchè le strutture siano legate all’attività dei lidi. in pratica custodi, aree attrezzate e così via. Le concessioni vanno di quattro anno in quattro anni e le strutture non possono essere ‘fisse’ ma da qui alla costruzione in deroga o alla proposta di sanatori il passo è breve.

“La gestione delle coste non può essere decisa con una manciata di articoli gettati a caso in una finanziaria – tuonano i 5 stelle – le norme appaiono ambigue e faranno solo l’interesse delle casse regionali e di pochi imprenditori del settore. In particolare ci si riferisce alle disposizioni di cui all’art. 43 che, attraverso un mero gioco di parole, modificano l’articolo 2 della legge regionale 15/2005, ciò potrà determinare il mantenimento tutto l’anno di piattaforme balneari lungo la costa, allorquando, con una semplice comunicazione, il concessionario dichiarerà che si tratta di una struttura necessaria allo svolgimento delle cosiddette attività collaterali alla balneazione”.

“Appare quanto mai inverosimile e scellerato – continuano i portavoce M5S – decidere di gestire il demanio marittimo senza alcuna reale programmazione, senza sentire tutti i soggetti portatori d’interesse, mascherando meri stratagemmi per far quadrare i conti con vaneggiamenti sulla destagionalizzazione delle attività sui litorali. Si parla tanto della vocazione turistica della nostra isola, ma questa politica e questo governo non fanno alcunché per valorizzare realmente i nostri territori, anzi li aggrediscono e li avviliscono con norme assolutamente prive di contenuto”.

“L’assessore Croce – afferma Giampiero Trizzino – si giustifica dicendo che la norma già esiste, in realtà non è cosi: la norma cui si riferisce (articolo 2, legge regionale 15/2005) parla di gestione tutto l’anno e non di mantenimento delle strutture tutto l’anno . Si tratta di una vera aggressione al territorio”.

“Ancora una volta mi chiedo – afferma Valentina Palmeri – su che cosa si vuole puntare in quest’isola, la tutela della costa e del paesaggio dovrebbe essere al centro della nostra attenzione strategica, come volano di sviluppo, considerando la bellezza delle nostre coste, ma nella nostra Regione prevalgono ancora gli interessi di pochi a svantaggio di tutti, questo è drammatico”.

“In Sicilia – aggiunge – un solo comune ha approvato il piano di utilizzo delle aree demaniali, e siamo l’unica regione in Italia a non aver approvato una legge sul mare, sulla tutela della costa e l’uso de demanio marino”.

Allo scopo di impegnare la Regione sul tema della tutela del demanio, Valentina Palmeri ha presentato un ordine del giorno che tra le altre cose mira a promuovere ed incentivare la riqualificazione ambientale della costa, a individuare indirizzi per il miglioramento della qualità degli stabilimenti balneari, a garantire la continuità tra arenile, cordone dunoso e corridoio ecologico-boscoso, e a migliorare l’accessibilità delle aree demaniali marittime.

Ma plaudono, invece, tutte le altre forze politiche “Le norme sul demanio marittimo qualificano la legge
finanziaria e dimostrano come una riforma a costo zero possa invece produrre nuove entrate per la Regione – dice Giuseppe Picciolo, capogruppo di Sicilia Futura all’Ars, il partito dell’assessore -. Sono estremamente soddisfatto per il lavoro svolto assieme all’assessore Croce ed al presidente Crocetta per varare una riforma storica che valorizza appieno le coste siciliane e consente di mantenere aperti tutto l’anno i lidi e le spiagge. Sono certo che il segmento del turismo ne avrà un beneficio enorme e sarà l’intera Sicilia a fruirne realizzando una vera destagionalizzazione. L’affidamento di nuove competenze ai Comuni in ordine alle gestione ed al controllo del demanio consentirà una
salvaguardia dei territori. Anche gli sports acquatici avranno un incremento notevole. Vela, canottaggio e surf saranno delle pratiche che renderanno più attrattiva la Sicilia”.

Parla di riforma epocale Nicola D’Agostino “Si attua in Sicilia la più grande ed epocale riforma per il settore. E’ un merito dell’assessore Croce che con la sua azione si intesta assieme a Sicilia Futura un risultato importante sulla materia. In particolare si affida ai comuni la competenza a redigere un piano per l’utilizzo del demanio marittimo”.

Plaude anche Mariella Maggio del Pd: “Con l’articolo 41 – dice Maggio – si avvia l’affidamento ai Comuni della gestione amministrativa dei beni del demanio marittimo, aprendo una fase di decentramento e responsabilizzazione degli enti locali. Con l’articolo 43 si sancisce invece la ‘destagionalizzazione delle attività complementari’, ad esempio lidi o attività balneari: in questo modo si ‘allunga’ la stagione turistica con vantaggi dal punto di vista della manutenzione delle aree demaniali e dei risvolti occupazionali”.

Evidentemente sdegnata la reazione di Legambiente che parla di ennesima aggressione al territorio: “L’elenco si allunga. Sanatoria edilizia, trivelle, inceneritori e adesso anche lo stupro delle coste. Ennesima vergogna di un Parlamento siciliano che, dopo avere toccato il fondo, ha iniziato a scavare – dice Gianfranco Zanna, presidente regionale di Legambiente Sicilia -. È davvero impressionante come l’Ars trovi la coesione quando si tratta di demolire l’ambiente. Quella di oggi, l’approvazione della norma che autorizza i concessionari a mantenere strutture balneari tutto l’anno, è l’ennesima riprova dell’aggressione al territorio battezzata da una politica cieca. La norma oggi modificata prevedeva strutture a servizio della fruizione del mare, con questo grimaldello sono state realizzate, pizzerie discoteche e pub sulle spiagge. Adesso ci chiediamo a servizio di quale fruizione del mare servono queste strutture anche d’inverno? Ancora una volta – conclude – daremo battaglia con tutti i mezzi a nostra disposizione per tutelare le nostre coste e le nostre spiagge da questa norma vergognosa”.

 

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