Approvato dall’Assemblea regionale siciliana il nuovo codice dei contratti pubblici, voluto fortemente dal governo Schifani. Ma è subito scontro tra maggioranza ed opposizione con i Cinque Stelle che parlano di “troppe ombre”.

La legge regionale introduce la Cuc

Il testo, predisposto dall’assessore alle Infrastrutture Alessandro Aricò, integra la norma nazionale (decreto legislativo 36/2023), efficace in Italia dal primo luglio con alcune importanti modifiche. La legge regionale, appena varata dall’Aula, introduce la Centrale di committenza unica regionale, articolata in una Centrale di committenza per beni e servizi, sotto il controllo dell’assessorato dell’Economia, e in una Centrale di committenza per gli appalti di lavori pubblici e di servizi di ingegneria e architettura – ex Urega – incardinata presso il dipartimento regionale Tecnico dell’assessorato delle Infrastrutture.

Schifani, “Importante norma di riforma che dà certezze a enti locali”

“Si tratta di un’importante norma di riforma – sottolinea il presidente della Regione, Renato Schifani – che recepisce il Nuovo codice dei contratti pubblici nazionale, dando certezza agli enti locali e a tutte quelle strutture come aziende sanitarie, consorzi e altre pubbliche amministrazioni chiamate nei prossimi mesi a gestire gare di appalto per opere pubbliche finanziate da importanti risorse economiche provenienti dal Pnrr e dalla Programmazione europea 2021-2027”.

Le novità del testo approvato all’Ars

Il testo approvato all’Ars introduce alcune norme migliorative, puntando soprattutto sulla semplificazione delle procedure come, ad esempio, la norma sulla Commissione lavori pubblici, la quale sarà adesso chiamata ad analizzare soltanto i progetti con importo superiore a 20 milioni di euro, consentendo una maggiore rapidità nei tempi di approvazione. Le nuove norme introdotte, infatti, garantiranno un dimezzamento dei tempi per l’acquisizione dei pareri e una consequenziale celere procedura di gara.

Aricò, “Renderà gare più veloci”

“Una riforma importantissima – aggiunge l’assessore Aricò – che renderà le procedure di gara più veloci. In linea con le specificità della Sicilia, diamo certezze agli enti locali e alle pubbliche amministrazioni dell’Isola chiamate nei prossimi mesi a dover gestire numerose gare di appalto per opere da realizzare con fondi del Pnrr ed europei. Un ringraziamento al dipartimento regionale Tecnico e al mio ufficio di gabinetto per il grande lavoro svolto, alla Commissione parlamentare Territorio e ambiente dell’Ars per il confronto franco anche con le parti sociali e gli ordini professionali. Ma anche un grazie a tutto il Parlamento siciliano, che con grande senso di responsabilità e in un clima di collaborazione bipartisan ha consentito una celere approvazione di uno strumento normativo importantissimo per lo sviluppo della Sicilia. Con questa riforma abbiamo scritto una bella pagina di collaborazione tra forze politiche che fa bene alla nostra terra”.

Savarino, “Saranno valorizzati i giovani di talento”

“Grazie al nuovo codice approvato dall’Ars l’iter burocratico degli appalti in Sicilia sarà semplificato e più veloce. Un provvedimento fondamentale, considerando anche che si avranno a disposizione le notevoli risorse economiche provenienti dal Pnrr e dalla Programmazione europea 2021-2027. Va dato merito all’assessore regionale alle Infrastrutture, il nostro Alessandro Aricò, di aver avuto capacità di ascolto e di sintesi”.

Lo afferma Giusi Savarino, deputata regionale di Fratelli d’Italia, commentando il via libera dell’Aula al Ddl che recepisce nella nostra Regione – con alcune modifiche – il nuovo codice degli appalti varato dal governo nazionale e aggiungendo: “Grazie a un nostro emendamento è stato migliorato il testo normativo, i giovani di talento e le piccole e medie strutture professionali saranno valorizzati e potranno accedere con più facilità ai bandi per gli affidamenti dei servizi di architettura e di ingegneria e dei concorsi di progettazione. Così anche in Sicilia un giovane architetto brillante potrà diventare in futuro un archistar”.

Le critiche del M5s, “Troppe ombre”

“Legge sugli appalti, troppe le falle della normativa nazionale, in ogni modo abbiamo cercato di raddrizzarne le storture in fase di recepimento dinamico.  Non potevamo che votare contro, come abbiamo fatto, anche se abbiamo provato a mettere qualche toppa soprattutto per potenziare la Centrale Unica di Committenza e per contrastare il rischio corruzione e infiltrazioni criminali. Per questo abbiamo chiesto e ottenuto di mettere a punto, con apposito decreto, un pacchetto di misure ad hoc”. Lo afferma il deputato M5S all’Ars, Adriano Varrica, componente della commissione Ambiente e Territorio.

“Ci siamo adoperati – dice il deputato – per dare la possibilità al governo di formare e rafforzare la capacità amministrativa della Centrale Unica di Committenza e degli enti locali e regionali in materia di appalti pubblici. Siamo anche intervenuti per rendere più efficienti le commissioni giudicatrici nei casi in cui queste siano composte da personale esterno alla Pubblica Amministrazione”.

Varrica “Non sono state accolte proposte importanti”

Varrica prosegue: “Grande attenzione abbiamo dato, nel corso del nostro lavoro emendativo, al dilagante fenomeno della corruzione e al pericolo di infiltrazioni. Per questo siamo soddisfatti di avere ottenuto che, con apposito decreto, venga predisposto un pacchetto di misure specifiche per contrastare la corruzione e le infiltrazioni criminali negli appalti pubblici, anche attraverso l’adesione obbligatoria a protocolli di legalità. Bene anche l’istituzione, grazie ad un nostro emendamento, di un tavolo tecnico sugli appalti pubblici. Abbiamo pure cercato, nei limiti del negativo quadro normativo vigente, di inserire freni amministrativi al subappalto indiscriminato, a tutela dei lavoratori e delle imprese. Ci dispiace che non siano state accolte le proposte relative alla tutela della concorrenza e al contrasto ad accordi illeciti in fase di affidamento”.

E conclude: “Riteniamo, inoltre vergognoso che, a distanza di un mese da quando abbiamo posto il tema, ancora oggi il governo regionale non abbia fornito un chiarimento su cosa intenda fare sulla scadenza tra due mesi dell’Ufficio speciale della Centrale Unica di Committenza, struttura perno della norma che l’Aula ha approvato. Quindi un Ufficio temporaneo individuato per una funzione permanente dalla legge. Sta di fatto che oggi la CUC è bloccata nella sua attività, avendo una prospettiva di esistenza di 60 giorni”.

Gruppo Pd, “Rischio corruzione e condizionamenti”

“Con il nuovo sistema di aggiudicazione degli appalti pubblici voluto dal governo e dalla maggioranza di centrodestra in Sicilia l’80% dei lavori sarà assegnato senza gara d’appalto: in questo modo si apre la strada al rischio di corruzione ed interessi illeciti”. Lo ha detto il capogruppo Michele Catanzaro che insieme con i parlamentari del gruppo Pd ha tenuto una conferenza stampa questa mattina nei locali dell’Ars in merito alla legge approvata dal parlamento regionale che introduce modifiche nel sistema degli appalti. In particolare i deputati del Pd avevano chiesto di modificare la norma che prevede la possibilità di affidare i lavori al di sotto di 5 milioni con procedura negoziata (ossia “ad inviti’) lasciando alle stazioni appaltanti l’incombenza di invitare 5 imprese per i lavori al di sotto di 1 milione e invitando 10 imprese per quelli fino a 5 milioni di euro.

“In Sicilia sarebbe servito un sistema con maglie più rigide rispetto al resto d’Italia, per questo avevamo proposto di raddoppiare il numero di ditte da invitare – ha aggiunto il parlamentare regionale Antonello Cracolici – è evidente che un numero così basso, in una regione con un forte radicamento di criminalità e malaffare, potrebbe consentire la nascita di cartelli ed accordi per condizionare il sistema degli affidamenti”.

Il capogruppo Michele Catanzaro ha poi ricordato l’impegno del Pd che ha portato a migliorare alcune parti della legge come per esempio l’introduzione di criteri di maggiore trasparenza nel sistema dei subappalti, l’introduzione della piattaforma digitale della Regione per tutte le stazioni appaltanti, l’albo unico delle imprese e dei fornitori e la necessità di essere iscritti all’albo anche per le ditte che lavorano in subappalto.

La soddisfazione di Spitalieri (Fisascat)

“Esprimiamo soddisfazione per l’esito dell’incontro odierno in V Commissione ARS – afferma Stefano Spitalieri segretario Generale della FISASCAT CISL Palermo Trapani – poiché, a nostro avviso, segna un passo importante per azioni sinergiche volte a superare le problematiche che spesso abbiamo registrato nei territori di Palermo e Trapani durante le procedure di cambio appalto. Non possiamo permettere che i lavoratori subiscano, nel succedersi di cambi di appalto, drastiche riduzioni in termini di ore di lavoro e, conseguentemente, di salario. Per questa ragione – continua Spitalieri – nel corso dell’audizione si è richiesta l’istituzione di un tavolo permanente per la gestione preventiva alla formulazione dei bandi di gara. L’aver registrato ampia disponibilità sulla costituzione del tavolo, la cui composizione prevederebbe anche la presenza della CUC, dei componenti della V Commissione ARS e le organizzazioni sindacali firmatarie del contratto, può segnare sicuramente un grande passo avanti per la gestione delle criticità finora registrate”. Da quanto emerso nel corso dell’incontro odierno, tenuto conto che tale questione trasversalmente riguarda le province della regione Sicilia, il prossimo incontro sarà a breve convocato a livello regionale in modo da seguire percorsi univoci nella trattazione della questione.