Torna da Roma con il risultato incassato il presidente della Regione siciliana Renato Schifani volato ieri nella capitale proprio per sostenere la norma necessaria a salvare i conti della Sicilia messi a rischio da un contenzioso sorto fra la Corte dei Conti e il Ministero sulla norma che aveva permesso alla regione di ripianare in dieci anni i debiti (disallineamenti di bilancio) maturati al 2018.

Salva Sicilia approvato in Commissione bilancio alla Camera

La Commissione Bilancio della Camera ha, infatti, approvato l’emendamento “salva Sicilia”, che autorizza la Regione a ripianare in quote costanti, in dieci anni a decorrere dall’esercizio 2023, il disavanzo 2018 e le relative quote di disavanzo non recuperate alla data del 31 dicembre 2022.

Si tratta di un emendamento alla legge di stabilità nazionale riscritto dai relatori, tra cui l’onorevole Roberto Pella di Forza Italia, primo firmatario e appoggiato dalla maggioranza. Naturalmente la norma dovrà diventare legge dello stato insieme al complesso della legge di stabilità.

Viene meno il contenzioso

Si supera, così, l’obiezione della Corte dei Conti che non ha parificato il bilancio consuntivo 2020 della Regione siciliana e ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale ritenendo illegittima la spalmatura in dieci anni del disavanzo di 2,2 miliardi fatta tre anni fa dall’ex governo Musumeci. Per i giudici quella spalmatura andava fatta in tre anni ritenendo che serviva una legge e non un decreto legislativo approvato dal Consiglio dei ministri. Inoltre, i giudici hanno contestato che il riparto fu fatto comunque prima dell’accordo con lo Stato e quindi della firma del dlgs. Una questione tecnico legale che viene superata dalla legge, una volta approvata in via definitiva. Quando la norma passata in commissione troverà approvazione finale e diverrà legge, in base a questa la Sicilia potrà effettuare la ‘spalmatura’ con il bilancio di previsione 2023 in approvazione a fine gennaio e farà venir meno il contenzioso.

La soddisfazione di Schifani

Soddisfazione viene espressa dal Governatore della Sicilia, Renato Schifani: “La nostra Regione è salva. Abbiamo lavorato molto, personalmente e anche come gioco di squadra regionale e nazionale, salvando così il bilancio della Sicilia che rischiava di essere compromesso. Andiamo avanti con determinazione nell’interesse dei siciliani. Abbiamo promesso e ci impegneremo a realizzare un progetto di riforme, sviluppo, crescita e lavoro”.

Futuro più sereno

“L’inserimento nella Finanziaria nazionale della norma “Salva Sicilia” ci consente di guardare al futuro equilibrio finanziario della Regione con maggiore serenità. Grazie all’impegno e all’autorevolezza del presidente Renato Schifani e alla sensibilità della commissione Bilancio della Camera, guidata dal presidente Mangialavori, la Sicilia potrà ripianare in dieci anni il proprio disavanzo, azzerando il contenzioso che la Corte dei Conti aveva sottoposto alla Consulta. Finalmente, dopo lunghi anni di interlocuzioni carenti, le aspettative della Sicilia hanno trovato a Roma reale apertura e attenzione, nell’interesse comune a lavorare per il risanamento della Regione e per garantire servizi e qualità della vita dei siciliani” dice l’assessore regionale all’Economia Marco Falcone.
 
“Va altresì rimarcata – aggiunge l’assessore Falcone – la concreta disponibilità del presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del ministro delle Finanze Giancarlo Giorgetti a trovare le opportune soluzioni per garantire alla Sicilia di rialzare la testa ottemperando al proprio dovere di risanamento e cura dei conti, senza però penalizzare l’ordinario funzionamento della Regione e le azioni per lo sviluppo”.

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