Palermo, anno 2022: i residenti al civico 60 di via Tiro a Segno continuano a dover vivere a pochi metri da una fogna a cielo aperto posta nei vicoli del palazzo che ospita più di 140 famiglie. Una situazione sulla quale l’ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando aveva emesso nel gennaio 2021 un’ordinanza per disporre l’avvio in somma urgenza dei lavori necessari per porre fine ad una situazione incresciosa che va avanti addirittura dal 2016. Interventi che, purtroppo, non hanno avuto seguito, lasciando così centinaia di cittadini palermitani senza risposte.

Presentata interrogazione al sindaco Lagalla.

Un’emergenza accertata il 14 settembre 2020 persino dal Dipartimento di Prevenzione. L’ente, in quell’occasione, ha comunicato che è stato accertato ”lo sversamento di reflui lungo l’area perimetrale dell’edificio in una zona esterna di probabile pertinenza condominiale. Le acque nere rigurgitando da tubi di scarico a vista (dai punti di innesto) rendevano mefitico tutto l’ambiente circostante”. Tutto inutile, almeno per il momento, con le famiglie di via Tiro a Segno che attendono dal Comune l’esecuzione dei lavori.

Fatto su cui è tornato il capogruppo del Movimento 5 Stelle Antonino Randazzo. Il consigliere pentastellato ha presentato un’interrogazione con la quale ha chiesto al sindaco Roberto Lagalla “di porre in essere degli interventi al fine di eliminare gli inconvenienti segnalati sulla scorta del grave nocumento alla salute pubblica accertato da parte del Dipartimento di Prevenzione U.O.T. di Prevenzione Palermo 1”. Una pozza di acqua di fogna, infatti, che non preoccupa soltanto per l’odore fetido e per i relativi insetti infestanti, ma soprattutto per i conseguenti rischi per la salute pubblica.

Un problema antico

Un fatto già noto almeno dal 2016, quando fu realizzata una conferenza di servizi alla presenza dei tecnici di Amap, Coime, e degli uffici comunali al fine di risolvere il problema. Situazione di criticità manifestata dall’allora presidente della II Circoscrizione Antonio Tomaselli. L’esponente territoriale espose il caso di via Tiro a Segno, dichiarando che vi era una “continua fuoriuscita di liquami. Fatto che espone a rischio di epidemia, soprattutto, anziani, disabili e bambini. I residenti richiedono ad Amap interventi straordinari di spurgo e svuotamento vasche. Soluzioni che fungono soltanto da tampone in quanto, pochi giorni dopo, si ripresenta il problema”.

In quell’occasione gli ingegneri di Amap rappresentarono, come soluzione, la realizzazione di un collegamento fra la fognatura di via Tiro a Segno con quella già presente all’altezza della pompa di sollevamento di via Ponte a Mare, eliminando l’impianto obsoleto presente in zona. Lavori per il quale è stato redatto perfino il progetto, con un costo intorno agli 80.000 euro. Intervento ad oggi non eseguito, il che lascia i residenti con il problema dei liquami in strada.

A gennaio 2021 chiesto intervento in somma urgenza

Da allora il Comune ha provato a sollecitare Amap ad un intervento. Ciò anche attraverso un’ordinanza sindacale del 25 gennaio 2021. Atto con il quale il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e l’allora assessore Leopoldo Piampiano chiedevano alla società idrica, per motivi di somma urgenza, “sulla scorta del grave nocumento alla salute pubblica accertato da parte del Dipartimento di Prevenzione Palermo 1, di porre in essere ogni utile intervento al fine di eliminare gli inconvenienti segnalati, entro dieci giorni dalla notifica della presente”.

L’Amministrazione chiese inoltre “all’Area Tecnica della Rigenerazione Urbana e delle opere pubbliche di attivarsi per la risoluzione definitiva della problematica. Ciò con la programmazione di un intervento sulle pompe di sollevamento danneggiate”. Fatto ricordato tre mesi dopo da una relazione firmata dai tecnici dell’Area Igiene e Sanità Marina Pennisi e Carmen Provenzano. L’oggetto della missiva era abbastanza esplicativo: “emergenza igienico-sanitaria in via Tiro a Segno 60”. Ma, come ricordato sopra, nemmeno tale atto ha sortito gli effetti sperati.

 

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