“Non è più accettabile che il sistema viario delle Madonie sia al collasso e che ogni giorno,  a causa dei ripetuti smottamenti e frane, si rischi che ci scappi il morto e si sfiori la tragedia”. Lo ha detto il segretario regionale della Filca Cisl, Paolo D’Anca, che aggiunge : “Sono ormai anni che abbiamo lanciato l’allarme e in più occasioni abbiamo  chiesto un intervento strategico per la messa in sicurezza di quelle strade, che ormai sono sempre più pericolose e si percorrono facendo slalom perché bisogna evitare anche suini e daini, che affollano quel territorio”.

Zone che si spopolano

“Ci preoccupa fortemente riscontrare – continua D’Anca – che queste zone stanno vivendo un vero e proprio spopolamento e sempre meno sono i servizi, come quelli ospedalieri per esempio, che sono fruibili per la collettività. Ci auguriamo pertanto che le nostre richieste non restino ancora una volta disattese e che la regione e gli organi istituzionali competenti si attivino immediatamente per fronteggiare il dissesto idrogeologico, prevedendo risorse e interventi immediati per la manutenzione di questo sistema viario fragilissimo, o sarà troppo tardi”.

I sindaci in rivolta

Appena qualche giorno fa era stato il sindaco di Cefalù, Rosario Lapunzina, a chiedere addirittura l’intervento del prefetto per l’aggravarsi della situazione della frana nella strada che da Cefalù porta al santuario di Gibilmanna. In queste ultime settimane le frane stanno creando disagi notevoli nelle madonie. Oltre a quelle a Petralia Sottana e Polizzi Generosa ce n’è una terza che ha portato via mezza carreggiata nel territorio di Cefalù. Un primo smottamento c’era stato a dicembre a cause delle piogge intense, ma in questi giorni è franata mezza carreggiata.

L’istanza al prefetto

“Chiederò – dice il sindaco di Cefalù Rosario Lapunzina – l’intervento del Prefetto al fine di scongiurare l’interruzione della strada che collega Cefalù con il Santuario di Gibilmanna e con i Comuni di Gratteri e Isnello. Abbiamo chiesto intervento alla Città Metropolitana, ma da dicembre non abbiamo avuto alcuna risposta”.

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