Sostava senza autorizzazione in una zona vietata al transito veicolare in occasione delle sfilate carnevalesche.
L’autovettura però, era stata autorizzata dal Sindaco con regolare pass per motivi legati alla buona riuscita della manifestazione.

Era stato multato per questo motivo il Vice Sindaco di Castellana Sicula Vincenzo Lapunzina. Una vicenda anomala che aveva dato vita ad un contenzioso finito davanti al prefetto di Palermo. L’allora rappresentante dello Stato nella Provincia, però, aveva rigettato il ricorso del vice sindaco confermando la sanzione. Una decisione che viene, adesso, ribaltata dal Giudice di Pace.

Il primo ricorso dell’allora Vice Sindaco di Castellana Sicula, Vincenzo Lapunzina, risale a marzo del 2016, dopo che le forze dell’ordine gli avevano stilato un verbale di euro 59,50 per avere parcheggiato in Corso Mazzini, in violazione al divieto di sosta imposto dall’ordinanza dell’allora Sindaco, Giuseppe Di Martino. Tutto ha inizio il 7 marzo del 2016, quando lo stesso Vice Sindaco si fa autorizzare per transitare con l’autovettura nelle strade interdette al traffico in occasione del carnevale.

Durante una sosta nel corso principale di Castellana Sicula viene multato. Lapunzina aveva in uso l’autovettura sanzionata ed il proprietario della stessa, l’11 giugno 2016, non ha esitato a presentare immediatamente ricorso in Prefettura documentando che l’automobile era impegnata per la buona riuscita della manifestazione e regolarmente autorizzata dal sindaco.

Tuttavia, nell’ottobre dello stesso anno il vice Prefetto di Palermo respinge il ricorso e condanna il trasgressore al pagamento di 170,00 euro. Ma Lapunzina non ci sta. E’ più una questione di principio che di natura economica. Così la documentazione arriva al Giudice di Pace di Termini Imerese che il 4 gennaio 2017 accoglie il ricorso contro la Prefettura, annulla l’ordinanza di ingiunzione e condanna la stessa Prefettura al pagamento di 50,00 euro.

“Giustizia è fatta – dice Lapunzina – ma non posso esimermi dal sottolineare il comportamento del militare che ha elevato la contravvenzione con tanta facilità senza che gli venisse il minimo dubbio circa l’uso della vettura da parte del vice sindaco. Tra l’altro ricordo chiaramente di avere posato sul cruscotto l’autorizzazione del sindaco”.

“Ma sono due gli elementi di questa vicenda che mi hanno indotto ad una riflessione e che intendo sottolineare – continua l’ex vice sindaco di Castellana Sicula – il primo è il perseverare nel richiedere il “non accoglimento del ricorso”, da parte del Comando Stazione di Castellana Sicula, nonostante fosse entrato in possesso di regolare autorizzazione, come risulta agli atti. Il secondo è la dichiarazione di “infondatezza” del ricorso, da parte della Prefettura, alla luce di un “rapporto contro deduttivo” (redatto dai Carabinieri, ndr) che a mio modo di vedere tende più a giustificare l’operato del collega sottufficiale piuttosto che a constatare il fatto che l’autovettura fosse stata regolarmente autorizzata dal Sindaco in deroga alle ordinanze”.

“Le domande nascono spontanee – conclude Lapunzina – ma il funzionario della Prefettura, che ha trattato il ricorso, ha letto le carte del cittadino ricorrente o si è soffermato solo su quelle del Pubblico Ufficiale? E di questi casi quanti se ne sono verificati in passato? E quanti se ne verificheranno?”.