Le tre ville confiscate alla mafia che il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha annunciato, ieri di volere riconsegnare di persona ai cittadini di Palermo sono abusive. Lo hanno accertato gli uffici del comune di Palermo, secondo cui in base all’attuale legislazione andrebbero abbattute perché si trovano entro i 150 metri dalla costa. “Siamo disponibili a farci carico di queste ville, ma il governo o il Parlamento devono prima trovare una soluzione che permetta di sanarle: così potremmo solo abbatterle”, dice all’ANSA il sindaco di Palermo Leoluca Orlando.

Le ville, ognuna delle quali ha una superficie di circa 300 metri quadrati, sono state confiscate, in via definitiva nel 2013, ai boss mafiosi Salvatore e Giovanni Lo Cicero dopo una lunga battaglia giudiziaria; si trovano nella borgata marinara di Vergine Maria, a poche decine di metri dal mare.

Il decreto di assegnazione dell’Agenzia per i beni sequestrati e confiscati alle mafie risale all’estate del 2018. Già a fine ottobre il ministro Salvini annunciò che sarebbe giunto a Palermo per la cerimonia di consegna, il Comune allora comunicò all’Anbsc di volere assegnare le ville al Centro servizi per il volontariato (Cesvop), all’Asp per destinarlo all’assistenza dei minori autistici e la terza alla Consulta comunale per la pace e la cooperazione. A quel punto gli uffici comunali avviarono le verifiche per la presa in possesso degli immobili scoprendo che al catasto non c’è traccia delle ville che sono state costruite senza autorizzazione e in violazione della legge perché ricadono nei 150 metri di inedificabilità. In base alla legge urbanistica, dunque, gli immobili dovrebbero essere abbattuti. Solo una delle tre ville potrebbe essere sanata perché da vecchi rilievi fotogrammetrici emergerebbe che sarebbe stata realizzata prima dell’approvazione del piano regolatore generale.