• Donne vittime di violenza, lo strumento del microcredito per aiutarle a progettare il futuro
  • Il progetto “Restart!” sostenuto da Fondazione con il Sud e Fondazione Enel Cuore Onlus
  • Conferenza online con la partecipazione del ministro Bonetti

‘Il valore del lavoro nel percorso di riabilitazione delle donne vittime di violenza’ è il titolo della conferenza organizzata nell’ambito del progetto ‘Restart!’ sostenuto da ‘Fondazione con il Sud’ e ‘Fondazione Enel Cuore Onlus’ alla quale ha preso parte il ministro per le Pari opportunità Elena Bonetti e, tra gli altri, Don Antonio Mazzi, fondatore e presidente di Exodus e Carlo Borgomeo, presidente di ‘Fondazione per il Sud’.

Il ritorno al lavoro per le donne vittime di violenza

L’evento si è svolto online con l’obiettivo di sensibilizzare le istituzioni e la società sull’importanza di garantire il ritorno al lavoro attivo come elemento cardine del percorso di recupero psicologico delle donne vittime di violenza.

Il ministro Bonetti: “Il lavoro è libertà”

In apertura, il ministro Elena Bonetti, ha ribadito l’importanza del lavoro come valore di recupero e riqualificazione sociale: “Il lavoro è libertà – afferma – e le istituzioni devono sostenere il percorso di reintegro nella società attraverso le forme di reinserimento lavorativo”. Il ministro ha ricordato come il suo dipartimento sta promuovendo uno strumento nuovo: “Il Microcredito di libertà, volto a favorire l’indipendenza e l’autonomia delle donne vittima di violenza attraverso l’autoimprenditorialità”.

Le donne tornano a scommettere su se stesse dopo anni di abusi

A seguire, l’intervento di Don Antonio Mazzi, presidente di ‘Fondazione Exodus’ che ha elogiato l’iniziativa e si è soffermato sulla dimensione donna in Italia. “Non c’è differenza tra Nord e Sud – spiega – poiché, ancora, il nostro intero Paese è vittima del peso di una mentalità arretrata. Nello specifico, in Sicilia – ha osservato il sacerdote – è fantastico vedere quanto si stia facendo a Centuripe (Enna), con la nascita di un’azienda agricola e varie attività gestite da donne recuperate, dopo anni di abusi”.

L’impegno della Fondazione con il Sud

Dell’importanza, poi, delle buone sinergie tra Nord e Sud, come nel caso del progetto ‘Restart!’ ha parlato il presidente della ‘Fondazione con il Sud’, Carlo Borgomeo, che ha rimarcato l’impegno della Fondazione nel favorire il recupero dei beni comuni e dei beni confiscati alle mafie: “Sono particolarmente soddisfatto dei risultati raggiunti con il bando ‘Terre colte’, che nonostante le poche risorse a disposizione, ha portato alla realizzazione di nove iniziative di successo, trasformando le fragilità in elementi di forza, come sta facendo il progetto ‘Restart!’, che favorisce un’operazione decisiva per lo sviluppo economico del Sud. Per anni – ha concluso Borgomeo – abbiamo pensato che il Mezzogiorno avesse problemi sociali gravi perché povero. È esattamente il contrario, il Sud è povero perché sono state sottovalutate le politiche sociali. La costruzione della comunità è la precondizione per lo sviluppo economico”.

Il progetto Restart!

Ha coordinato i lavori della tavola rotonda il presidente della ‘Cooperativa Sociale Etnos’ Fabio Ruvolo, capofila del progetto ‘Restart!’ il quale ha rimarcato “la necessità di tenere alta l’attenzione delle Istituzioni sul tema dell’occupazione lavorativa delle donne vittime di violenza, quale parte del percorso di riabilitazione e ritorno alla vita”. Ruvolo ha descritto le esperienze positive realizzate negli ultimi anni grazie al supporto di Fondazione con il Sud: “Per dare continuità al progetto – ha aggiunto il presidente di ‘Etnos’ – punteremo su un marchio riconoscibile che lanceremo prestissimo, legato al territorio e alla sostenibilità sociale dei prodotti in esso realizzati”.
A seguire sono intervenuti il docente Orazio Licciardello, ordinario di Psicologia sociale all’Università di Catania, che ha approfondito il tema ‘Lavoro come opportunità per l’autonomia psicologica ed economica’ e la psicologa Maria Giusi Cannio, responsabile delle attività d’integrazione sociale del progetto ‘Restart!’. Cannio si è soffermata sul concetto del ‘Riconoscimento del valore e dello sviluppo del processo di autonomia’. Ha concluso i lavori Salvo Scuderi, presidente della ‘Cooperativa Colli Erei’, responsabile dei laboratori occupazionali agricoli del progetto ‘Restart!’, il quale ha raccontato le esperienze di crescita umana e professionale derivanti dal duro lavoro nei campi e nei laboratori.

Una struttura per donne vittime di violenza a Centuripe

Presenti al tavolo virtuale anche Salvatore La Spina, sindaco di Centuripe. Il sindaco ha portato i saluti del Comune dove è situata la struttura che ospita le donne vittime di violenza e gestita da ‘Etnos’ e Alfredo Schilirò, presidente della ‘Cooperativa Iride’, che ha annunciato le nuove iniziative da proporre per quanto riguarda la produzione avicola e l’onoterapia con gli asini.

Il bando “Terre Colte”

‘ReStart!’ è un progetto sostenuto da Fondazione con il Sud e Fondazione Enel Cuore Onlus nell’ambito del bando ‘Terre Colte’. Il progetto vede come capofila la ‘Cooperativa Sociale Etnos’ di Caltanissetta e come partners la ‘Cooperativa Agricola Colli Erei’, l’Università degli Studi Catania e la Fondazione ‘Exodus’ di Don Mazzi.
Il piano prevede il recupero di un fondo agricolo di 11 ettari con annesso caseggiato, sito nel Comune di Centuripe (Enna) e donato dalla Famiglia Romano che è utilizzato come struttura di accoglienza e recupero per donne svantaggiate attraverso la coltivazione dei fondi e l’allevamento. Il progetto punta, inoltre, a rivitalizzare il territorio attraverso la costituzione della rete degli ‘Eroi della Terra’ volta alla promozione e commercializzazione delle produzioni agricole di qualità.

La cooperativa Etnos e la raccolta firme

La Cooperativa Etnos è promotrice di una raccolta firme sulla piattaforma online Change.com (che ha già raccolto oltre 25.000 adesioni) per chiedere al Governo nazionale un impegno certo sull’implementazione in modo sistematico delle borse lavoro per donne vittime di violenza quali strumento di reinserimento nella società.
Link raccolta firme: http://chng.it/vjrVvzyG

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