L’orrore di una nuova tragica violenza sessuale a Torino che appare per le dinamiche del tutto simile alla scabrosa vicenda accaduta a Palermo. Un parallelismo che nasce dalla consapevolezza di un allarme sociale, forse sintomo di una sub cultura profondamente maschilista nella società. Il nuovo episodio che rimbalza dal capoluogo piemontese probabilmente ne è la terribile conferma. Ad essere emersa una violenza sessuale di gruppo su una ventenne in un appartamento di Torino, dove si erano riuniti molti giovani per trascorrere una nottata.

L’indagine

E’ questa la vicenda su cui indaga la Procura del capoluogo piemontese. Tre giovani sono stati arrestati dalla polizia, altri tre denunciati, ma l’indagine potrebbe allargarsi ad altri ragazzi. La sera dello stupro si parla della presenza di una ventina di giovani nella casa di una zona semiperiferica della città. Nessuno avrebbe aiutato la ragazza, anzi sarebbe stata derisa dopo sarebbe stata costretta a bere superalcolici e prendere una pastiglia di ecstasy. La vittima dello stupro è stata poi accompagnata in strada dove è stata soccorsa nella mattinata successiva.

I parallelismi con Palermo

Questa ennesima storia scabrosa ha molti punti di contatto con quella accaduta nel luglio scorso a Palermo, al Foro Italico. Nei principali indagati di Torino non sembra esserci alcun pentimento. Forse neanche l’idea della gravità di quel che hanno fatto. Uno dei tre arrestati ha detto ai poliziotti: “Sono stato io che l’ho portata giù e l’ho lasciata nel marciapiede”. Come fosse carne da macello, come se fosse tutto nella norma. Storia cruda che trova aderenza con un passaggio simbolo dell’indagine sullo stupro di Palermo. Il minorenne (all’epoca dei fatti, ndr) indagato con altri 6 per quella violenza scriveva in alcuni messaggi ad un amico dopo quella violenza: “Lei si è sentita male ed è svenuta più di una volta, troppi cianchi (troppe risate) cumpà. Troppo forte”. E giù a descrivere la violenza compiuta. “Manco a canuscievo (non la conoscevo), siamo stati con lei in sette”.

I tanti dubbi

Ma tanti interrogativi restano su quella che sembra essere una generazione allo sbando. Sotto accusa finisce un’intera generazione, perché ragazzi e ragazze sembrano aver  perso ogni valore di riferimento. Droga alcol e sesso, in modalità hi tech e digitale. Una catastrofe sociale. Blogsicilia nell’agosto scorso ha voluto capire meglio e scendere in strada alla Vucciria, il cuore della movida palermitana. Proprio da dove è partito il branco dei sette ragazzi che hanno violentato, picchiato e abbandonato la ragazza che ha avuto il coraggio di denunciare. Sotto accusa finiscono anche la famiglie, il dubbio di tanti genitori è cosa si sta facendo per i propri figli.

Voci dalla Vucciria, non siamo la perdizione

Alla Vucciria poi, la gente che ogni giorno lì lavora, respinge al mittente l’accusa che quella piazza sia diventata un luogo di perdizione. E i ragazzi? Quelli che rifuggono la movida e le tentazioni di droghe ed alcool, si sentono abbandonati dalle istituzioni. Una speranza arriva dal mondo dello sport, dai ragazzi del Cus Palermo di Pallamano: un ‘no’ alla violenza contro le donne, senza se e senza ma. Infine, oltre la cronaca giudiziaria in attesa degli sviluppi, va segnalato che la risposta dello Stato non si è fatta attendere. Il caso dell’orribile stupro al Foro Italico di Palermo ha spinto il prefetto di Palermo Maria Teresa Cucinotta a convocare un comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza.

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