“La giornata contro la violenza sulle donne deve essere l’occasione per assumere impegni concreti oltre le rituali petizioni di principio. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, circa il 35 per cento delle donne nel mondo ha subìto violenza. Un dato impressionante che impone, a chi ha responsabilità politiche e di governo, di moltiplicare gli sforzi per contrastare questo odioso fenomeno che potrebbe persino crescere in concomitanza con le necessarie misure di contenimento della pandemia”.
Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.
“Il governo regionale – prosegue Musumeci – ha curato con particolare attenzione la nascita di centri antiviolenza e, nei mesi scorsi, ha impegnato le somme per la realizzazione di 13 nuove Case di accoglienza a indirizzo segreto per donne vittime di violenza e dei loro figli minori. A regime, la Sicilia sarà dotata di 52 case-rifugio finanziate con contributi nazionali e regionali, sparse in tutta l’Isola. E’ una battaglia che si vince con azioni concrete, ma anche con un costante impegno culturale”.
Intanto stamane Palermo si è svegliata tappezzata di manifesti e striscioni fucsia di denuncia delle donne di Non Una Di Meno Palermo.
In questa importante giornata, la Polizia di Stato è in prima linea per combattere ogni forma di violenza sulle donne.
Come sempre, sono i numeri a fornire una chiave di lettura del fenomeno e le statistiche ci mostrano come la donna, anche nella provincia palermitana, continui ad essere destinataria di efferati crimini. Nel raffronto dei dati concernenti i periodi gennaio–settembre del 2019 e del 2020, è possibile registrare un incremento, non generale ma in termini percentuali, degli omicidi di donne: nel 2019, 2 su 10 omicidi totali, nello stesso periodo 2020, 2 su 4 totali.
La Polizia di Stato dedica particolare attenzione anche alla tutela delle vittime dei reati di stalking e violenza di genere che, come nel caso dei femminicidi, è bene ricordarlo, non sono soltanto quelle direttamente offese dal crimine perpetrato ma anche quelle “collaterali”, come figli e congiunti. Alle vittime dirette ed anche a quelle indirette, persone che sono state colpite nella loro intimità e nella riservatezza della vita familiare che si svolge all’interno delle mura domestiche, la Polizia di Stato offre l’assistenza di operatori specializzati e particolarmente sensibili al fenomeno, in grado di coniugare all’adeguata capacità di ascolto elevate competenze investigative.
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