• Alberto Virga “Si rischia il collasso economico, sociale e psicologico”
  • E chiede sveltezza
  • “Il presidente Musumeci si adoperi per dare immediate risposte economiche”

Si moltiplicano le proteste contro la zona rossa instituita nella provincia di Palermo, ed attiva fino al 22 aprile, dopo i preoccupanti dati sui contagi del Covid19. Il provvedimento viene contestato, soprattutto da commercianti, esercenti e da chi ha un’attività lavorativa.
E si moltiplicano anche gli appelli al presidente della Regione Nello Musumeci per rivedere la situazione. Tra questi c’è anche quello di Alberto Virga, presidente del consorzio del centro commerciale naturale di Gangi che, facendosi portavoce di altri tanti titolari di attività, chiede: “Il presidente della regione Musumeci revochi l’ingiusta ordinanza di zona rossa nei piccoli comuni delle Madonie”.

“Si rischia il collasso economico sociale e psicologico”

Virga continua evidenziando i rischi di un perseverare di questa situazione: “Siamo al terzo giorno di zona rossa che sta costringendo tante attività a rimanere ingiustamente chiuse aumentando ancora di più oltre che la desertificazione umana e sociale nei nostri piccoli comuni, anche i costi a carico dei titolari di attività che già tanto abbiamo pagato per questa epidemia, se già prima fare attività nei nostri comuni costava di più oggi si rischia il collasso economico, sociale e psicologico!”.

Il presidente del consorzio del centro commerciale naturale di Gangi, conclude: “Al presidente Musumeci chiediamo di revocare l’ordinanza di zona rossa per i nostri comuni con la stessa immediatezza con cui la istituita! E di adoperarsi assieme alla burocrazia regionale per dare immediate risposte economiche alle attività che sono al collasso. Lo stesso invito lo facciamo ai sindaci e ai rispettivi burocrati di spremere i bilanci comunali e di mettere con immediatezza soldi e aiuti alle nostre attività”.

Settimana scorsa la protesta dei barbieri

Giovedì scorso a Palermo, parrucchieri, barbieri ed estetiste – costretti a fermarsi ancora una volta per il lockdown – sono scesi in piazza per una protesta silenziosa. Il capoluogo è stato il primo ad essere dichiarato zona rossa.