Nonostante il consolidato orientamento all’autodeterminazione, le Aziende sanitarie datrici di lavoro non potranno più determinare unilateralmente il trattamento economico dei medici che esercitano l’attività libero-professionale intramuraria.

L’ordinanza del 17 marzo 2022

Il tariffario delle prestazioni deve riflettere l’accordo con i professionisti coinvolti. Lo ha ribadito la sezione lavoro della Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 8779 del 17 marzo 2022.

C’è un tariffario idoneo ad assicurare la copertura di tutti i costi

Secondo la Suprema Corte, infatti, la monolateralità delle determinazioni, in tema di remunerazione e trattamento economico, si desumeva già nella legge 120 del 3 agosto 2007, che prevede un tariffario idoneo ad assicurare la copertura di tutti i costi direttamente e indirettamente relativi all’attività intramoenia in accordo con i professionisti.

Cosa ha stabilito la Suprema Corte

Come si legge sul sito Fnomceo: “La Suprema Corte ha evidenziato che l’art. 1, comma 4, lett. c), della L. 3 agosto 2007, n. 120, prevede tra le modalità di gestione dell’attività libero-professionale intramuraria, la determinazione, in accordo con i professionisti, di un tariffario idoneo ad assicurare l’integrale copertura di tutti i costi direttamente e indirettamente correlati a tale gestione, ivi compresi quelli connessi alle attività di prenotazione e di riscossione degli onorari. Pertanto, secondo la Cassazione, dal tenore letterale della norma si evince chiaramente che, in materia di remunerazione e trattamento economico di tale attività, non siano consentite determinazioni unilaterali da parte dell’azienda datrice di lavoro”.

Cosa è l’intramoenia

Per visita intramoenia si intende una visita da parte di un medico di un ospedale pubblico che viene effettuata in un momento differente rispetto al suo normale orario di lavoro.
La visita avviene presso le strutture ospedaliere e possono richiederla tutti i pazienti che necessitano di una consultazione medica urgente.
Questa tipologia di visita è prevista dal Sistema Sanitario Nazionale e prevede il pagamento di una tariffa: le prestazioni fornite sono le stesse che il medico eroga in base al suo contratto di lavoro con il Servizio Sanitario Nazionale.
Dovrà dunque essere rilasciata una regolare fattura e la spesa – trattandosi di una spesa sanitaria – potrà essere detratta dalle imposte.

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