E’ il giorno della contestata mozione di sfiducia dei 5 stelle al governatore Nello Musumeci. Una mozione che ha fatto discutere, per la forma in cui è stata presentata più che per i contenuti. Ad agitare lo scontro il manifesto pentastellato con Musumeci nei panni di una sorta di Dracula in un volantino che gronda sangue.

Tutti, in questa guerra di comunicazione, sembrano aver perso il senso della misura. “Un codice etico per i deputati? Benissimo, per noi è un invito a nozze. Si applichi comunque anche agli assessori e, soprattutto, ai titolari di importanti cariche all’interno dell’assemblea” afferma il capogruppo del M5S all’Ars, Giorgio Pasqua, rispondendo alla proposta lanciata dal deputato di Diventerà Bellissima, Alessandro Aricò.

“Se questo codice fosse stato operativo – afferma Pasqua – non saremo stati certo noi a farne le spese, visto che siamo stati spesso vittime di inqualificabili epiteti e di comportamenti censurabili, per i quali nessuno si è mai strappato le vesti e ha mai sollecitato scuse. È ovvio che questa uscita di Aricò cerca di spostare l’attenzione dalle reali motivazione della mozione di sfiducia a Musumeci, che sono molte, concrete e pesantissime”.

“Ci spieghi Aricò – conclude Pasqua – perché questa grande levata di scudi sua e degli assessori del suo governo per una locandina, quando nessuno ha mai proferito parola per altre più importanti vicende, come, ad esempio, per le pesantissime questioni giudiziarie che hanno investito il presidente della commissione più importante dell’Ars. Ci farebbe piacere che questo fantomatico codice si occupasse in primis di vicende di questo tipo”.

La risposta è anche al modo in cui Aricò ha presentato, ieri, la sua proposta “La legittima dialettica politica sempre più spesso è sostituita da volgari attacchi personali, offensivi e di terribile gusto: l’avversario viene concepito come un nemico, l’invettiva prende il posto della critica costruttiva, lo scontro soppianta il confronto. Con un nostro ordine del giorno chiediamo al presidente dell’Ars l’istituzione di una commissione parlamentare per redigere un codice di condotta etica dei deputati regionali, con l’obiettivo proprio di contrastare questo imbarbarimento della politica”  ha annunciato il capogruppo di DiventeràBellissima, intervenendo in aula con al collo un cartello con il post pubblicato nei giorni scorsi da un deputato del M5S, raffigurante sangue che gronda sul governatore Nello Musumeci.

Nell’ordine del giorno si auspica un’azione di monitoraggio che sanzioni azioni scorrette dei singoli deputati e nel codice etico sarebbero ribaditi i principi fondamentali di condotta, a partire dal richiamo all’obbligo costituzionale di svolgere le funzioni pubbliche con “disciplina e onore”, in rappresentanza dell’interesse generale dei cittadini “ed escludendo ogni soddisfazione di interessi particolari e qualsiasi vantaggio politico diretto o indiretto in un leale rapporto tra maggioranza e opposizione”.

Intanto dovrebbe approdare in aula proprio oggi la mozione di sfiducia “Finora Musumeci e il suo governo non ne hanno azzeccata una, i siciliani domani avranno modo di prenderne atto” sostiene il capogruppo del M5S all’Ars, Giorgio Pasqua, che domani illustrerà la mozione di sfiducia presentata dal Movimento al presidente della Regione, che domani sarà discussa in aula.

“Finora – dice Pasqua – Musumeci ha fatto solo chiacchiere e zero riforme. Peccato che la Sicilia si governi con i fatti e non con le parole. La prima cosa giusta che potrebbe fare il presidente sarebbe quella di togliere il disturbo, per il bene dei siciliani”.

Le motivazioni elencate nella mozione sono tantissime. “Si va – dice Pasqua – dalla catastrofica gestione della cassa integrazione in deroga, al disastro del settore rifiuti, dalla mancata redazione dei piani di rientro del disavanzo, alla scriteriata gestione dei fondi europei, a quella, altrettanto fallimentare, delle partecipate, dalle nomine sbagliate, alla totale assenza delle tanto strombazzate riforme”.

“La goccia che ha fatto traboccare il vaso ricolmo delle intollerabili inefficienze di questo governo – spiegano i deputati 5stelle – è stata la consegna, fatta dal presidente della Regione, dell’assessorato dei Beni culturali e dell’identità siciliana alla Lega, un partito che da sempre mortifica ed oltraggia il popolo siciliano. L’operazione è stata realizzata in base a mere convenienze politiche e a interessi che poco hanno a che vedere con l’interesse per il nostro patrimonio monumentale e artistico, e nonostante le reiterate e numerose proteste sollevate da tanti siciliani, etichettati da Musumeci come un gruppetto di poveretti con problemi personali e familiari”.

“Anche volendoci sforzare – dicono i deputati – al giro di boa della legislatura non troviamo veramente nulla di buono e basta guardarsi attorno per rendersene conto”.

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