- E’ emergenza regionale e stato di crisi sull’isola di Vulcano
- Stop allo sbarco dei turisti imposto per un mese
- Alte emissioni di gas tossici
- Case evacuate per ordinanza sindacale.
- 250 persone cercano alloggi provvisori
E’ emergenza a Vulcano dove l’emissione di gas tossici ha portato alla decisione di chiudere ai turisti e dichiarare lo stato di emergenza regionale e lo stato di crisi. Un’intera area, quella vicina al porto, non potrà essere abitata e circa 250 persone devono lasciare le loro case.
L’ordinanza scatta da lunedì
La zona dell’area portuale dell’isola di Vulcano, alle Eolie, e in quelle adiacenti sarà interdetta dalle 23 alle 6 e le persone non potranno stare a casa a causa del livello di gas per l’attività vulcanica. Vita regolare di giorno. Lo ha detto il sindaco di Lipari Marco Giorgianni in un’affollata riunione con la popolazione alla presenza anche di vulcanologi e rappresentanti della protezione civile.
L’ordinanza scatterà da lunedì, è stato detto per dare il tempo alle persone di organizzarsi per trovare l’alloggio dove dormire. L’ordinanza dovrebbe coinvolgere fino a 250 persone residenti. Il comune darà un contributo per pagare gli alberghi.
Per un mese stop a sbarchi dei turisti
Per un mese non potranno sbarcare turisti ma l’ingresso sull’isola sarà consentito solo i pendolari “Ci sono dei dati che riguardano l’aumento dei gas – ha spiegato Giorgianni nell’isola delle Eolie – che creano preoccupazione molto forte perché possono essere pericolosi per la salute pubblica. C’è un gas pesante al suolo che riduce la quantità di ossigeno che crea difficoltà respiratorie che possono avere effetti letali. Questo il dato giornaliero: 480 tonnellate di C02. Il dato normale è di 80. Poi dipende anche dal vento. Se si distribuisce in un territorio limitato diventa pericoloso, se in un territorio più vasto è meno pericoloso. Qualcosa quindi dobbiamo fare. Bisognerà fare una campagna in tutta l’isola per accertare i reali valori di gas e altro. Quando avremo i risultati di questo monitoraggio a tappeto si decideranno i nuovi provvedimenti”.
Musumeci dichiara lo stato di crisi e di emergenza regionale
Il governo Musumeci, nella seduta di oggi pomeriggio, ha dichiarato lo stato di crisi e di emergenza regionale per l’isola di Vulcano, allo scopo di attivare tutte le iniziative necessarie a garantire la risposta operativa sul territorio, la mitigazione dei rischi e l’assistenza alla popolazione colpita dal progredire dei fenomeni vulcanici nelle ultime settimane.
Nell’isola eoliana vige il livello di allerta “giallo”, dichiarato dal Dipartimento di Protezione civile nazionale, e il sindaco di Lipari, Marco Giorgianni, ha annunciato un’ordinanza in cui vieta ai cittadini il pernottamento e la permanenza nella zona dell’area portuale dell’isola di Vulcano e in quelle adiacenti, a causa dei livelli di gas prodotti.
Sistemazione alternativa per circa 250 persone
Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, segue da vicino ed è costantemente informato dalla Protezione civile regionale sulla situazione, che si sta evolvendo proprio nelle ultime ore e che appare totalmente inedita, richiedendo la ricerca di sistemazione alternativa per circa 250 persone.
«L’ulteriore incremento dell’emissione di gas tossici registrata negli ultimi giorni dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia – dichiara il presidente Musumeci – richiede, infatti, l’adozione di provvedimenti urgenti a scopo precauzionale a tutela dell’incolumità pubblica e privata, tra i quali il monitoraggio dei fenomeni e dei gas, l’interdizione delle aree a rischio e il possibile allontanamento della popolazione dalle proprie abitazioni. Il nostro governo è vicino alla collettività e si impegna a collaborare col sindaco e con tutte le strutture nazionali nella gestione dell’emergenza».
Le massime istituzioni nazionali e regionali, l’Ingv, l’Arpa garantiscono il monitoraggio della situazione che si conferma in forte evoluzione. Il Dipartimento di Protezione civile regionale, guidato da Salvo Cocina, ha chiesto l’innalzamento del livello di fase operativa da quella attuale di “attenzione” (giallo) a “preallarme” (arancione) e il potenziamento del monitoraggio dei gas letali.
Il sindaco “Siamo in stato di allerta gialla”
Il sindaco ha aggiunto: “Siamo in uno stato di allerta gialla. Ma non possiamo non tutelare la popolazione. E’ evidente che in posti non sicuri non si potrà più rimanere. Sono stati convocato in una riunione con tutte le autorità, Ingv, Protezione civile, azienda sanitaria etc. e la prima ipotesi riguardava l’allontanamento della popolazione.
Invece è passata la soluzione che riguarderà l’allontanamento della gente nelle ore notturne nell’area del porto che è diventata più a rischio. La zona diventa rossa, ma solo nelle ore notturne: dalle 23 alle 6 del mattino. Di giorno la vita può continuare regolarmente anche con le attività commerciali che restano aperte. Sono escluse le località di Piano, Gelso e Vulcanello al momento ritenute sicure. E’ previsto il raddoppio h24 della guardia medica”.
“Controlli per evitare sciacallaggio”
“L’ordinanza scatterà da lunedì – ha detto Giorgianni – In questo mese non sarà previsto lo sbarco dei turisti. Potranno invece sbarcare i pendolari e tutti coloro che esplicano attività lavorative. Ma anche loro non potranno pernottare nella zona rossa del porto. Ovviamente ci saranno controlli serrati di carabinieri e vigili urbani per evitare lo sciacallaggio”.
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