Continua Vulcano l’attività con ‘fumarole‘, con i vapori che, trasportati dalle folate di vento, invadono anche alcune case, creando apprensione e disagi tra gli abitanti.

Valori anomali

“I dati del monitoraggio – spiega il direttore dell’Osservatorio Etneo dell’Ingv di Catania, Stefano Branca – indicano che il flusso di gas dalle fumarole è alto nella zona del cono del cratere della Fossa e nelle zone basse, dove è noto da tempo, i valori sono sempre anomali durante queste crisi, e cioè nell’area ex camping Sicilia e in alcuni punti nella spiaggia di Levante”.

Ansia alle Isole Eolie

Tra gli abitanti si registra ansia. C’è chi, come Giannina Zuradelli che da parecchi anni ha deciso di vivere nell’isola delle Eolie, afferma che “la situazione è insostenibile” e “per sicurezza non ho dormito nella mia casa”. Rosalba Basile, che abita nel borgo di Gelso, rivela di “essersi intossicata per la terza volta”.

“Purtroppo – spiega – quando c’è un certo vento succede. Ma siccome si convive, non siamo più disposti che la nostra esistenza venga affidata solo a scarni comunicati. Non ci sta più bene. Che si facciano le riunioni settimanali con la protezione civile e vulcanologi, come in passato”.

“Per esempio – aggiunge – vogliamo sapere e subito quando questo fumo invade le case che si fa? Cosa c’è dentro? Si chiudono le porte come in molti hanno fatto? O si scappa? Ci sono gas? Sono pericolosi?“.

Sergio La Cava che vive al Piano getta acqua sul fuoco “c’è da stare tranquilli – sostiene – ricordo che rispetto ai fenomeni degli anni ’80-’90 come hanno riferito i vulcanologi e la Protezione civile i valori nei punti a rischio sono più bassi. Il fumo parte dal Vulcano ed è trasportato dal vento. Ma è un fenomeno passeggero”.

Temperature dei gas: 344 °C

Alcune case sono stata evacuate nei giorni scorsi e il sindaco di Lipari Marco Giorgianni ha disposto il divieto di salire sulla cima. Così continua il monitoraggio sul cratere da parte dei vulcanologi dell’Istituto nazione di geofisica e vulcanologia (Ingv) di Palermo.

“Le temperature raggiunte dai gas emessi dalle fumarole superano facilmente i 100°C e non possono essere misurate con normali termometri. Lo strumento che adoperiamo è una termocoppia di tipo K. I valori misurati cambiano nel tempo e possono essere molto diversi nelle varie fumarole. Quella monitorata aveva una temperatura di 344 gradi centigradi”.

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