Diciannovesimo giorno di presidio a Irosa con un camper, unico riparo dal freddo e dalle avversità metereologiche, per il comitato promotore della legge sull’istituzione delle Zone Franche Montane in Sicilia e i 132 sindaci su tutta la regione coinvolti e che al presidio si alternano di giorno in giorno. Oggi insieme agli esponenti del comitato c’è Leonardo Neglia, sindaco di Petralia Sottana. Ricordiamo che attualmente la legge è ferma in Senato, dopo che a dicembre del 2019 è stata approvata all’unanimità all’Ars.
«Questo provvedimento legislativo, – dice il sindaco di Petralia Sottana Leonardo Neglia – se esitato e concertato con gli altri strumenti di politica economica e di coesione territoriale, può consentire alle comunità montane di affrontare in maniera risolutiva e con efficacia le difficoltà che si presentano e che negli ultimi anni sono enormemente aumentate e che stanno mettendo a dura prova la vita dei cittadini delle aree interne».
«In queste ore abbiamo invitato i senatori della Repubblica a raggiungere il presidio di Irosa. – dichiarano Vincenzo Lapunzina e Antonio Polito, in rappresentanza del Comitato – Continuiamo a rimanere fiduciosi dell’autorevole attenzione verso le terre alte della Sicilia che da sempre non vengono compensate, rispetto al loro svantaggio legato alla marginalità dalle aree costiere e metropolitane. Li aspettiamo al presidio per rappresentare de visu le preoccupazioni dei resilienti delle zone di montagna dell’Isola».
Sono tanti i sindaci e gli amministratori locali siciliani che in questi giorni di mobilitazione hanno fatto visita al presidio di Irosa per dare il proprio appoggio al comitato.
Ieri hanno raggiunto il camper il primo cittadino di Tusa, Luigi Miceli, il presidente del Consiglio Comunale di Nicosia, Ivan Bonomo e l’assessore all’agricoltura Antonino Mancuso Fuoco.
Per Luigi Miceli «l’approvazione della Legge istitutiva delle zone franche montane e la conseguente fiscalità di sviluppo, costituisce un atto di amore che lo Stato deve fare nei confronti di una parte del proprio territorio, facendo ciò che un padre dovrebbe fare per i propri figli».
Commenta con Facebook