“Mortificare gli ottomila tecnici della prevenzione e i 200mila professionisti che in un momento così drammatico di emergenza sanitaria mettono a rischio la loro vita senza conoscerne le competenze è un fatto gravissimo. Offende la professione, le istituzioni e l’intero gruppo parlamentare che rappresenta”. Così Angelo Foresta, alla guida delle otto Commissioni Tpall provinciali (Tecnici della prevenzione negli ambienti e luoghi di lavoro sulla dichiarazione) della Sicilia sulla dichiarazione della parlamentare di Fratelli d’Italia Maria Teresa Baldini ‘Non prendiamoci in giro assumendo dei tecnici della prevenzione’ resa nel corso del dibattito alla Camera del 22 aprile scorso sull’assunzione al Ministero della Salute di 29 Tpall nell’ottica della multidisciplinarietà del Ssn.
“Vale la pena ricordare all’on. Baldini – ha detto Foresta – che i Tpall svolgono tutte quelle attività di prevenzione su cui lei stessa e il gruppo parlamentare che rappresenta auspicava un intervento del governo. A conferma il post su Fb di venerdì scorso in cui la leader di FdI Giorgia Meloni, che ringraziamo, ha espresso tutta la sua gratitudine per il nostro impegno”.
“Dalle sue dichiarazioni – spiega Foresta – la Baldini sembra però ignorare il funzionamento, la struttura della nostra sanità pubblica e l’esistenza di una Federazione nazionale, guidata da Alessandro Beux, che riunisce albi e ordini professionali di circa 200mila sanitari. Ovvero la stessa Federazione di cui fanno parte i tecnici della prevenzione oggetto del suo giudizio. In ottomila circa operano oggi al servizio delle Aziende sanitarie territoriali, delle Arpa regionali e del Ministero della Salute, a garanzia degli interventi prioritari nell’ambito della sicurezza alimentare, ambientale e dei luoghi di lavoro, comprese le strutture ospedaliere”.
“Difficile pensare – sottolinea Foresta – che una parlamentare della Repubblica italiana ignori che il progetto della politica sanitaria è indirizzato da anni a una sanità orientata alla cura dei pazienti attraverso un lavoro multidisciplinare e allo sviluppo della sanità territoriale con l’investimento in prevenzione, risorse umane e modelli organizzativi collaudati. Ma perché il progetto sia realizzabile è necessaria la multiprofessionalità, la vera forza del paziente. Un concetto ben consolidato, ma evidentemente non compreso”.
“In sordina e senza clamore, ma con sacrificio e abnegazione – spiega Foresta – sono sempre i tecnici della prevenzione, di cui l’onorevole ignora ogni attività, ad effettuare controlli in tutta Italia sulla sicurezza degli alimenti, delle acque, degli scarichi, dei rifiuti ospedalieri infetti e del rispetto delle norme antinfortunistiche nelle aziende autorizzate ad operare, il più delle volte con Dpi inadeguati. Gli stessi professionisti – prosegue – che assicurano prevenzione e protezione alle aziende pubbliche sanitarie, individuando i rischi a cui il personale potrebbe essere esposto ed elaborando risposte di tutela anche attraverso attività di formazione ai sanitari sull’utilizzo corretto dei presidi per evitare il contagio. A cui va aggiunto il preziosissimo lavoro di consulenza dei liberi professionisti”.
“Nello spirito della compattezza che ha unito fino ad oggi medici, infermieri, tecnici di radiologia, di laboratorio, di assistenti sanitari, di fisioterapisti, di educatori professionali e tutti gli altri professionisti sanitari, invito perciò la parlamentare a sanare la distanza che si è venuta a creare dopo le sue dichiarazioni nel rispetto della generosità dimostrata dai Tpall nel garantire salute ai cittadini”.
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