Sopralluogo questa mattina, il sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Giancarlo Cancelleri, accompagnato dal direttore Anas Sicilia Raffaele Celia, sulla SS 626 DIR Licata-Torrente Braemi, asse viario che collega il centro abitato di Licata alla SS 626 e quindi alla A19.

Strada terminata dopo 30 anni

“Avuta la certezza da Anas sull’approvazione a breve del progetto esecutivo per il completamento del tratto Licata-Torrente Braemi della SS 626 finalmente, dopo 30 anni, possiamo finalmente assicurare questo territorio del completamento degli ultimi 12 km di una strada”, commenta il sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Giancarlo Cancelleri. “Mettiamo la parola fine a tutti i disagi subiti dai Comuni, della Provincia di Agrigento e di Caltanissetta, interessati al tratto stradale. Sono davvero soddisfatto nell’apprendere dunque da Anas che a maggio sarà approvato il progetto esecutivo per il completamento. Ho fortemente voluto la conclusione delle fasi progettuali e nello stesso tempo l’individuazione delle somme necessarie per i lavori, circa 18 milioni – continua Cancelleri – . Dopo tutti questi anni di inattività, accelerare e recuperare il tempo perduto era il minimo per questo territorio. Basta attese, entro la fine del 2022 saranno avviati i lavori”.

Il problema della A19

A19, l’autostrada dei cantieri infiniti. Di cantieri se ne contano più di venti e dovranno essere fatti almeno 84 interventi. Di chi è la colpa? Ecco cosa ha detto Giancarlo Cancelleri a Casa Minutella:  “Da trent’anni fa non si è fatta mai una manutenzione. Poco più di 192 chilometri di autostrada significa che ci sono 400 chilometri di asfalto e 800 chilometri di guardarail. Sono ancora quelli che sono stati mandati nel 1970 quando è stata aperta l’autostrada. Oggi ci ritroviamo ad avere viadotti gallerie chiusi e in manutenzione.  Dopo il crollo del ponte Morandi abbiamo dovuto emanare delle linee guida sulla sicurezza. E’  cambiato tutto lo scenario della sicurezza autostradale e stradale. Ci ritroviamo ad avere degli interventi che non sono più programmabili, non sono più rinviabili, ma devono essere fatti tutti e purtroppo contemporaneamente, altrimenti diventiamo fuorilegge”.

A19, un miliardo per rimetterla in sesto

Per l’autostrada Palermo Catania è previsto un investimento di quasi un miliardo. La stima di Anas era di 870 milioni, ma i costi sono schizzati alle stelle con il rincaro delle materie prime. “Stiamo rendendo finalmente la strada sicura. Mi scuso con tutte le persone che purtroppo vedono i cantieri e che sono costretti a fare i salti da una parte o dall’altra. Ma  lo stiamo facendo per la sicurezza di tutti noi cittadini che percorriamo quella strada”.

A19, “Un lavoro da pazzi”

E’ un lavoro da pazzi perché è un’autostrada di 200 chilometri che non ha mai avuto manutenzione. Oggi siamo costretti a fare queste operazioni. Se continuiamo con questo ritmo, tra tre anni e mezzo, massimo quattro anni, saremo fuori da questa emergenza. Il grosso è fatto considera. Quello che resta da fare  il blocco centrale, dalla zona di Scillato, è una parte molto complessa e piena di viadotti che ci sta ovviamente costringendo a fare a volte anche i doppi turni”.