Rita Barbera è di nuovo in campagna elettorale. Dopo aver ottenuto quasi diecimila voti come candidata Sindaca di Palermo (il doppio di quanto ottenuto dalle liste che la sostenevano) Barbera corre per un seggio al Senato, nel collegio plurinominale della Sicilia Occidentale per la lista che riunisce Verdi e Sinistra Italiana. Una candidatura nel segno del civismo, “una voce alternativa della sinistra”. A Talk Sicilia, Rita Barbera spiega le ragioni della sua candidatura al Senato della Repubblica

Barbera, “sono la voce delle reti civiche”

Alle Comunali di Palermo – spiega l’ex dirigente dell’amministrazione penitenziaria “  ho voluto verificare quanto la gente sia vicina poi a una prospettiva di libertà da logiche partitiche.” Per anni Barbera ha diretto le carceri di Palermo, anche quello minorile del Malaspina.  Per queste ragioni il suo impegno politico è dalla parte dei piu deboli, pe quella società dimenticata. “Questa è la spinta più forte, la mia esperienza lavorativa mi ha indotto a fare delle scelte radicali. Mi sono voluta proprio rivolgere alle sensibilità più fragili”. Una candidatura intrisa di “civismo: “Le reti civiche sono una componente importantissima,  un mondo che storicamente è portatore di valori fondamentali, dalla legalità ai diritti”.

Barbera, “crisi energia appena iniziata, non c’è luce in fondo al tunnel”

Vista dalla prospettive delle categorie più deboli, questa campagna elettorale è priva di contenuti reali. Imprese e famiglie fanno i conti con un salasso continuo, tra inflazione e caro energia. “Non è una battuta –commenta amaramente Barbera – ma è proprio il caso di dire che non si vede la luce in fondo al tunnel.   Nessuno offre soluzioni radicali. Si spera in questo aiuto dello Stato per i tanti che già versano in gravissime difficoltà. Questo aiuto sarà all’altezza del problema? Non lo sappiamo,  ma dobbiamo trovare anche delle soluzioni per il futuro, perché non possiamo pensare soltanto a tamponare le falle”.

Anche il reddito di cittadinanza, autentica panacea in tempo di covid e lockdown, adesso è messo in discussione. “Sia chiaro – è l’ammonizione di Rita Barbera – c’è un  diritto inalienabile ed è il diritto al sostegno per le persone deboli. Ma tutti gli strumento sono perfettibili.  Non è il nome che dà il senso, a una misura, quella che va tutelata è la garanzia del diritto”.

“Da Giorgia Meloni una visione prevaricatoria “

Per Rita Barbera è necessario che le donne abbiano eguali diritti e un pari accesso alla politica. Ma questa battaglia non si incarna nella prospettiva di Giorgia Meloni premier. Barbera non usa eufemismi:“ È una donna che ha una visione prevaricatoria e di destra. Non rappresenta assolutamente il principio della parità di genere.  Quando  si presenta dicendo sono una donna, sono una madre, sono cristiana sta dicendo tutto? Il resto è niente? Con  queste affermazioni dimostra come la sua visione del mondo della politica, che non prende in considerazione il fatto che una donna può essere non essere madre e non essere cristiana. In quel caso la donna non vale niente”.