Incidente con mistero, questa notte alle ore 1.30 circa, a Vittoria. A scontrarsi due auto, una Fiat Punto e un’Alfa 147 davanti ad un distributore Esso che si trova in via Cavalieri di Vittorio Veneto, luogo noto per una strage avvenuta il 2 gennaio del 1999, quando la stidda agrigentina fece uccidere gli stiddari Angelo Mirabella, Rosario Nobile e Claudio Motta, di Agrigento, insieme a due vittime innocenti, Rosario Salerno e Salvatore Ottone.
In seguito all’incidente di stanotte, il proprietario della Fiat Punto è stato portato al pronto soccorso dell’ospedale Guzzardi di Vittoria per essere medicato. All’uscita, questa mattina, ad aspettarlo c’era un uomo che lo ha colpito con il calcio di una pistola, procurandogli una profonda ferita. L’aggressore è poi fuggito. Indagini per capire cosa sia successo.
L’agguato a Scicli
Un agguato a colpi d’arma da fuoco si è verificato nelle ore scorse a Scicli, nel Ragusano. Due uomini, entrambi con qualche precedente penale, sono rimasti feriti ma sono riusciti a scampare alla morte, scappando a bordo della loro macchina e con questa si sono recati nella caserma di Scicli per cercare riparo.
I sospetti dei carabinieri sugli autori dell’agguato
Secondo una prima ricostruzione al vaglio del comando provinciale di Ragusa, gli autori della spedizione punitiva conoscerebbero le vittime per via dei loro trascorsi, segnati da continue contrapposizioni. I due arrestati sono pregiudicati e ci sarebbero vecchi dissidi tra le famiglie.
Un regolamento di conti
L’idea è che si tratterebbe di un regolamento di conti, resta da accertare se riconducili a fatti di natura strettamente privata o legati a qualche attività criminale: tutto quanto è al vaglio degli inquirenti, coordinati dai magistrati della Procura di Ragusa, che hanno aperto un’inchiesta.
Le ricerche
I carabinieri avevano, dunque, già avuto dei sospetti concreti sui responsabili: infatti le ricerche per intercettare i sospettati sono iniziate subito. Molto, comunque, dipenderà da quanto sveleranno le vittime, che sono state trasportate in ospedale, le cui condizioni non sono gravi.
La loro testimonianza consentirebbe di chiudere il cerchio attorno agli autori dell’agguato: è probabile, stando a quanto emerge in queste prime fasi delle indagini, che ci siano almeno due persone coinvolte.
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