Tenta fare arrivare cellulari al fratello che si trova in carcere e viene denunciato dopo che è stato bloccato dai carabinieri nelle vicinanze delle mura del carcere con addosso quattro telefoni cellulari.

L’uomo bloccato dai militari vicino al carcere

Un 24enne catanese in possesso di un involucro contenenti quattro cellulari e altrettante Sim telefoniche è stato bloccato vicino la casa circondariale di Ragusa da carabinieri della sezione Radiomobile della locale compagnia.

Sequestrati telefoni e sim

L’uomo era accanto alle mura perimetrali del carcere, dove è detenuto suo fratello, anche lui catanese, che, secondo militari dell’Arma, poteva essere il destinatario del piccolo ‘pacco’. Telefonini e Sim sono stati sequestrati e il 24enne è stato denunciato in stato di libertà per tentato accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti.

Numerosi casi di cellulari trovati ai detenuti

L’ennesima scoperta fatta a settembre nel corso di un’operazione della polizia giudiziaria nel carcere di Bicocca a Catania. “Gli agenti in servizio nel carcere catanese nel corso di una perquisizione hanno trovato questa mattina due telefoni cellulari e 6 micro telefoni – dice  Domenico Nicotra il presidente della Confederazione dei Sindacati Penitenziari, Consipe – Una brillante operazione che ha consentito di ritrovare i cellulari utilizzati dai detenuti per avere contatti non consentiti con l’esterno”. Le indagini della polizia penitenziaria sono indirizzate a ricostruire i contatti telefonici dei detenuti e su come i cellulari siano arrivati nel penitenziario.

Una donna trasportava cellulari al Pagliarelli

Sempre a settembre è scattata un’operazione a Palermo dove è stata scoperta una donna che era entrata al Pagliarelli nascondendo nelle parti intime un micro telefonino e cercando di consegnarlo al compagno detenuto. La donna, residente a Catania, si era presentata con in braccio il figlio di sei mesi. Aveva superato i controlli prima di entrare nella sala colloqui e poi ha chiesto di andare in bagno. Durante l’incontro con il compagno ha preso un pacchetto che nascondeva in tasca del bimbo e lo ha passato all’uomo.

Movimenti subito intercettati

Un passaggio che non è sfuggito agli agenti penitenziari del carcere, coordinati dal dirigente aggiunto Giuseppe Rizzo. La conferma che il passaggio fosse sospetto quando dall’involucro è saltato fuori il cellulare avvolto dalla carta carbone in modo da schermarlo al controllo degli apparecchi magnetici in dotazione. La donna è stata arrestata alla luce delle nuove norme che prevedono la reclusione per chi favorisce o entra in carcere apparecchi telefonici. Il detenuto era già stato beccato in passato in altri istituti di detenzione con il cellulare in cella. Il telefono è stato sequestrato.

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